26 Gennaio 2018, 05:18
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CATANIA – A volte ritornano. Qualora se ne fossero mai andati. Potrebbe venire direttamente da Raffaele Lombardo, o dagli ambienti vicini all’ex presidente della Regione, il nome espressione della coalizione di centrodestra da spendere per conquistare il Comune di Catania alle prossime amministrative previste in primavera.
Nel marasma che sta attanagliando il centrodestra, ancora attanagliato dai tira e molla per la scelta delle candidature nazionali, sembra che un nome per il Comune potrebbe venir fuori, prelevato direttamente dagli ambienti autonomisti. Uno di questi sui quali si vocifera, anche se non convintamente, è quello di Mario Chisari, dirigente Seus ed ex assessore nella Giunta guidata da Raffaele Stancanelli. Il medico, era stato eletto nel 2013 al Consiglio comunale in quota Grande Catania – la formazione che fa riferimento proprio a Lombrado – per poi dimettersi in quanto incompatibile.
Il nome del lombardiano doc, legato pare a Lagalla, potrebbe essere l’uovo di Colombo della coalizione che fatica ancora a trovare un nome di sintesi – che potrebbe tornare quello dell’eurodeputato azzurro Salvo Pogliese, stoppato sulla via delle politiche dal diktat berlusconiano. Di fronte a tanta incertezza, un autonomista potrebbe mettere d’accordo tutti all’interno del variegato centrodestra, ma anche confermare le voci che vorrebbero l’ex presidente della Provincia attivissimo e pronto a schierare i suoi, e non solo per tornare in forze a Palazzo degli Elefanti.
Nelle mire dell’ex presidente della Regione, potrebbe esserci infatti anche la Città Metropolitana e la sua guida, se la Corte costituzionale non si pronuncerà contro la legge votata dall’Ars che ripristina il voto diretto del presidente e del Consiglio. Il ritorno in via Nuovaluce potrebbe essere il vero desiderio di Lombardo. E’ qui che l’ex governatore siciliano potrebbe esprimere un candidato – magari uno tra Antonio Scavone o Giuseppe Lombardo, i due nomi spesi per le Politiche, piuttosto che per la conquista di Palazzo degli Elefanti per la quale, in ogni caso, il leader degli autonomisti potrebbe ispirare più di una lista, a sostegno del candidato di centrodestra, raccogliendo i delusi e gli esclusi in occasione delle ultime consultazioni regionali, o appunto fare un nome tutto suo.
Come ad esempio il non eletto Marco Forzese che, stando a quanto lo stesso ha affermato, sarebbe pronto a correre con una formazione tutta sua – ma di riferimento autonomista – e il transfugo Gianfranco Vullo, ex deputato Pd e poi trasmigrato proprio tra gli autonomisti, per tentare di ottenere un seggio all’Ars. Da cui però è rimasto escluso. Insomma, proprio come per le Regionali, Lombardo e i suoi uomini potrebbero rappresentare la chiave di volta della rinascita del centrodestra e confermarsi collante imprescindibile degli ingredienti dell’arancino del famoso patto siglato a Catania.
Cosa che, però, potrebbe anche risultare controproducente, acuendo le spinte centrifughe che sembra stiano animando molti esponenti politico, a partire da quelli comunali. Una candidatura più trasversale, con l’intento di acchiappare consenso anche fuori dalla propria sfera di pertinenza, potrebbe infatti lasciar fuori tanti. Come accaduto a Misterbianco, con la convergenza su Nino Di Guardo, e come accaduto a Palermo con Orlando. Non si esclude dunque, che, alcuni consiglieri potrebbero optare per altra coalizione, garantendosi quanto meno lo scranno. Salvo poi spostarsi di schieramento in un secondo momento.
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26 Gennaio 2018, 05:18