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Catania, inaugurato il 590esimo anno accademico dell’Università

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01 Ottobre 2024, 11:00

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CATANIA – L’Università di Catania ha inaugurato ieri sera il nuovo anno accademico 2024-25, il 590esimo dalla propria fondazione avvenuta nel 1434 per volere del re aragonese Alfonso il Magnanimo, con una suggestiva cerimonia che si è tenuta nel teatro antico greco-romano di Catania.

Un’occasione – ha sottolineato il rettore Francesco Priolo – che dà il via al ‘conto alla rovescia’ al traguardo dei 600 anni e aspira certamente a lasciare il segno per affermare il ruolo del più antico ateneo siciliano, uno dei più antichi d’Italia e d’Europa.

Numerosi i riferimenti alla storia dell’Ateneo, che è stata raccontata in maniera suggestiva e originale attraverso una narrazione fatta di testi, suoni, musica e danza dal prof. Emanuele Coco, con le incursioni sonore del musicista Puccio Castrogiovanni e le coreografie originali delle danzatrici del Collettivo SicilyMade Simona Miraglia, Silvia Oteri e Amalia Borsellino.

Ospite d’eccezione è stato inoltre il prof. Carlo Vecce, considerato uno dei più importanti studiosi al mondo della vita e dell’opera di Leonardo da Vinci, e in generale della civiltà del Rinascimento.

“L’opera di Leonardo da Vinci – ha spiegato l’Accademico dei Lincei – ha una dimensione universale per l’ampiezza e la complessità dei suoi interessi scientifici e intellettuali. Le nuove scoperte ci rivelano che l’universalità è il carattere fondamentale della sua vita fin dagli esordi: le origini e il rapporto con la madre Caterina, la lotta per la libertà, la spinta a superare barriere, confini, pregiudizi. Ne emerge quindi un’interpretazione nuova della sua figura, che si proietta, moderna e attuale, sulle inquietudini del nostro tempo”.

Poi spazio ai discorsi ufficiali del rettore Priolo, del direttore generale Corrado Spinella, e della studentessa Sara Zappulla, vice presidente del Consiglio nazionale degli Studenti universitari, in rappresentanza dei quasi 40 mila iscritti dell’Ateneo.

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“Quest’anno, per la prima volta nella sua plurisecolare vicenda – ha premesso il rettore – la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico si terrà anche a Ragusa e Siracusa, città in cui si tengono corsi di studio. In tal modo vogliamo esprimere in maniera tangibile il nostro impegno nel valorizzare il territorio dell’Isola, recuperando l’antica vocazione del Siciliae Studium Generale, e la volontà di creare sinergie e opportunità di crescita reciproca, attraverso iniziative che abbiano un impatto positivo sulla società e sulle comunità locali”.

“In questi ultimi cinque anni – ha sottolineato iPriolo – l’Ateneo ha goduto di una ritrovata stabilità di governo, di una nuova pacificazione e delle azioni coordinate di profondo cambiamento che sono state messe in campo. E significativi sono stati i risultati ottenuti nei settori che riguardano le sue principali missioni: Didattica, Ricerca, Terza missione e Internazionalizzazione”.

Il rettore ha poi illustrato i traguardi raggiunti nell’ambito della ricerca scientifica e accennato alle azioni di terza missione riguardanti l’inclusività, quali l’impegno nelle iniziative contro la dispersione scolastica, l’avvio del polo universitario penitenziario, e i numeri più che positivi registrati nelle varie iniziative del Sistema museale d’Ateneo e del Centro universitario teatrale.

Sul piano dell’attività edilizia, come ha ricordato anche il direttore generale Corrado Spinella, sono in corso numerosi interventi che, nell’arco di un paio d’anni, doteranno l’Università di 5 mila posti aula aggiuntivi e di 700 nuovi posti letto nelle residenze universitarie, molti dei quali negli ex ospedali Vittorio Emanuele e Ascoli Tomaselli.

L’ultima parte del mandato, ha concluso il rettore ringraziando tutti quelli che hanno collaborato alla sua azione di governo, sarà dedicata al migliore posizionamento di Unict nei ranking nazionali e internazionali, e all’accelerazione dei processi di digitalizzazione soprattutto delle procedure collegate alla didattica e alla ricerca.

Già dall’inizio del nuovo anno sarà quindi tempo di campagna elettorale per la sua successione: “Auspico che il confronto sui programmi sia sempre aperto e leale, soprattutto rispettoso della dignità e delle competenze di tutti e tutte coloro che vorranno impegnarsi per il bene del Siciliae Studium Generale – ha raccomandato – Mi aspetto che, dopo le elezioni, questa comunità si stringa attorno a chi avrà vinto perché l’azione di governo prosegua e il nuovo programma possa essere attuato. Io mi impegno sin d’ora ad assicurare un passaggio delle consegne che sia sereno e soprattutto fattivo”.

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01 Ottobre 2024, 11:00

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