18 Giugno 2023, 14:12
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CATANIA. Maggio 2022, in piena emergenza bellica, 24 minori ucraini provenienti da due orfanotrofi di Donetsk vengono accolti presso le strutture messe a disposizione da due istituti ecclesiastici e in cui, ancora oggi, risiedono 12 di loro.
Quello che accade, ieri mattina, è che venga richiesto dai servizi sociali che i minori ucraini ospitati, come detto, da un anno all’interno della la struttura d’accoglienza di via Montevergine siano trasferiti in un altro istituto: dove, però, non è certo che resteranno assieme. Il rischio è quello che affrontino l’ennesimo trauma della loro giovanissima vita. Sono anche questi gli effetti collaterali della guerra.
La richiesta, da parte degli operatori della struttura e dei membri dell’associazione Spazio47, è di lasciare ai giovani l’eventuale scelta di procedere o meno al trasferimento. In ogni caso, ieri ha vinto il buon senso ed i minori sono rimasti al loro posto: sono state assecondate le loro volontà.
Ed è stato un bel segnale.
In via Montevergine 5, in pieno centro a Catania, dodici ragazzi tra gli 8 e i 16 anni vengono accolti ed ospitati presso la struttura, ex comunità alloggio, in regola per i requisiti d’accoglienza. Le spese per il sostentamento dei giovani, tuttavia, diventano insostenibili.
A luglio 2022, Marco Barbarossa -presidente dell’associazione Spazio47– avvia l’iter di iscrizione all’albo regionale, così da formalizzare la convenzione con il Comune di Catania e poter ricevere i fondi ministeriali previsti ai minori e alla loro sussistenza.
Solo ad aprile di quest’anno si riceverà il primo decreto regionale che autorizza la struttura al funzionamento, a cui seguiranno le tre conseguenti comunicazioni per procedere immediatamente alla convenzione da parte del comune di Catania.
A queste tre comunicazioni non segue alcuna risposta, né negativa né positiva ma la diffida da parte dell’associazione nei confronti dei servizi sociali e della sua dirigente. A questo punto la risposta non tarda ad arrivare, sorprendendo i membri dell’associazione e gli stessi ragazzi coinvolti in prima persona nella vicenda, che dovrebbe in primis tutelare le loro volontà.
Preso atto della permanenza da più di un anno dei giovani presso la struttura, la decisione dei vertici dei servizi sociali è quella di trasferire in assoluta emergenza i minori ucraini in un’altra struttura: una struttura di 1 livello per minori italiani.
Il presidente dell’associazione Spazio47, recandosi in struttura si oppone categoricamente. Assieme a lui c’è il tutore legale dei minori ucraini, il legale Alessandro Schinco.
“Qualora la decisione fosse irreversibile – spiegano i membri della struttura – si auspica che venga dato maggior tempo ai ragazzi per metabolizzare la notizia e soprattutto prepararsi adeguatamente all’ulteriore trauma di separazione che li vedrebbe coinvolti”.
Sono anche questi gli effetti collaterali della guerra. Subita dagli innocenti e che pesa in modo devastante sul presente dei più piccoli e degli indifesi.
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18 Giugno 2023, 14:12