16 Febbraio 2017, 18:29
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CATANIA – L’era Petrone inizia a Catania con un banco di prova certamente ostico, più di quanto possa lasciare presagire l’attuale classifica. Sabato pomeriggio, infatti, sarà di scena al “Massimino” un rigenerato Taranto che scenderà in Sicilia col preciso intento di dare immediato seguito alla sfavillante vittoria nel derby contro il Foggia, Il Catania, scosso dall’inevitabile avvicendamento tecnico, dovrà trovare subito il necessario equilibrio per consolidare la sua conclamata forza casalinga e filare verso un finale di regular season in crescendo. Mario Petrone, al momento della sua presentazione, ha sciorinato pragmatismo e concretezza ma, adesso, la parola passa all’insindacabile giudizio del campo.
L’ex allenatore dell’Ascoli dovrà innanzitutto individuare il modulo che meglio si adatta ai calciatori a sua disposizione; quindi dovrà ricompattare un ambiente che non ha nascosto qualche perplessità nel momento in cui lo stesso Petrone è stato chiamato da Pietro Lo Monaco al capezzale rossazzurro. Il Catania, dopo il mercato di gennaio, dispone di una “rosa” di prim’ordine, in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversario. Proprio per questo, la disgraziata trasferta di Agrigento ha lasciato il segno in modo indelebile. Contro il Taranto dovrebbero tornare disponibili Russotto e Djordjevic mentre sembra improbabile un recupero in extremis degli acciaccati Di Cecco e Baldanzeddu. Assenza sicura e pesante quella dello squalificato Bergamelli che indebolisce non poco il reparto arretrato.
Alla luce di queste considerazioni, dunque, sembra assai probabile che Marchese venga schierato, dopodomani, da centrale difensivo insieme con Drausio mentre sulle fasce agiranno presumibilmente Di Grazia (o Parisi) e Djordjevic. A centrocampo non si può escludere il “ripescaggio” di Bucolo, uno che garantisce copertura adeguata e chiusure tempestive sulle avanzate avversarie, Non sarà un caso, infatti, che con lui in campo… la squadra è più coperta e meno incline a subire le ripartenze avversarie. Ad affiancarlo potrebbero essere capitan Biagianti e Scoppa ma in preallarme c’è anche Fornito che ha sinora dimostrato buone qualità tecniche individuali.
Nodi da sciogliere importanti per quel che riguarda il reparto avanzato. In conferenza stampa, Petrone ha lasciato intendere che non esclude a priori l’utilizzo delle due punte “di peso” (Pozzebon e Tavares). Resta da valutare, tuttavia, che tipo di apporto potranno/dovranno offrire i vari Mazzarani, Russotto e lo stesso Di Grazia, qualora non gli fossero affidati precipui compiti di ripiegamento. Insomma, Mario Petrone avrà alcuni sostanziosi rebus da risolvere nel tentativo inevitabile di tornare immediatamente al successo, in modo convincente e propedeutico per invertire –successivamente- il disastroso trend esterno.
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16 Febbraio 2017, 18:29