02 Agosto 2016, 14:57
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CATANIA – Un’estate rovente quella vissuta in casa Catania. Una “rivoluzione copernicana” che ha colpito l’ambiente rossoazzurro in toto, in primis con il ritorno di Pietro Lo Monaco e con la volontà, a più riprese palesata, di ridare lustro a colori che negli ultimi tre anni hanno vissuto coperti dalla nebbia. Lo Monaco la certezza per costruire il miracolo ma con incognite all’orizzonte. Già, perché il Catania è costretto a ripartire dalle macerie, costretto a risalire dalla profonda voragine in cui si è ritrovato. I cambiamenti dirigenziali verificatisi sono conditio sine qua non per ritrovare il tanto caro ordine gestionale che fino a poco tempo fa faceva del gioiellino rossoazzurro un prototipo da seguire e ripercorrere anche da società di maggior impatto mediatico. Quei tempi sono andati, l’obiettivo è riviverli, la strada davanti ancora lunga.
La scelta di Pino Rigoli come tecnico è indicativa per la creazione di un progetto a lungo termine; i fiori all’occhiello del mercato sono, indubbiamente, i ritorni dei “figliol prodighi” Biagianti e Paolucci, in cerca di riscatto lì dove hanno trovato la panacea della propria carriera. A ciò va aggiunto l’arrivo di altri profili che incuriosiscono e che nel precampionato hanno fatto vedere buonissime cose, come Stefan Djordjevic, vero e proprio “cavallo” imbizzarrito della fascia sinistra, o come il giovane Nava, alla ricerca delle luci dei riflettori per spiccare il volo nella sua carriera. A centrocampo, probabilmente, i colpi migliori: detto di Biagianti, da sottolineare l’approdo alle falde dell’Etna del talentuoso argentino Federico Scoppa, che trasuda personalità e piedi educati. Un occhio di riguardo per il giovane Di Grazia, migliore in assoluto per impegno e dedizione nelle amichevoli fin qui disputate.
In attacco, oltre al già citato Paolucci, confermati Calil e Russotto, tornati alla base Barisic e Rossetti (ma non è detto che restino, specie il secondo) e salutato il nuovo arrivato Anastasi, serve ancora qualcosa per completare l’opera, magari un top player per la categoria e, su quest’aspetto, il nome di Caccavallo continua a riecheggiare piacevolmente. Una stagione dalle grandi attese, in cui sarà curioso vedere l’andamento del rapporto tifoseria-società, lontano dai momenti migliori. Un’annata lunga, logorante, complicata ma che, se affrontata bene, potrà dare molte soddisfazioni. D’altronde, solo per la “rivoluzione societaria”, il Catania parte con i galloni di outsider di lusso, in attesa che il campo diventi giudice integerrimo.
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02 Agosto 2016, 14:57