Catania, le tangenti in diretta: 'Io sono Monte Po e loro Lineri' - Live Sicilia

Catania, le tangenti in diretta: ‘Io sono Monte Po e loro Lineri’

L'inchiesta scattata ieri è partita da una denuncia. Le intercettazioni.

CATANIA – Le denunce possono fare la differenza. Gli arresti di ieri a Misterbianco ne sono la prova. Da una vicenda singola, infatti, i carabinieri – coordinati dalla Dda di Catania – sono riusciti a chiudere il cerchio su altri episodi illeciti. Il 20 ottobre 2020 i militari hanno beccato Rosario Di Bella con mille euro in tasca. Aveva appena riscosso la tangente mensile in una concessionaria di auto. Assieme all’arresto il flagranza è stato fermato anche Salvatore Strano come suo complice. Ma è stato solo l’inizio. E a quanto pare lo sapevano anche gli indagati.

“Questa volta pure a me si portano tranquillo. Io spero che chiudono subito l’indagine! appena chiudono l’indagine siamo apposto!”, ha detto Roberto Boncaldo parlando con Gaetano Murabito in un noto bar misterbianchese. Il pronostico si è rivelato più che esatto. Ieri è scattato il blitz The Gift: 6 misure in carcere e 4 obblighi di dimora. 

Per alcuni indagati è contestato l’aggravante mafioso come modus operandi. Non è specificata l’agevolazione a un preciso clan. Ma nelle intercettazioni non mancano i riferimenti a precise organizzazioni. Giuseppe Strano, fratello di Salvatore, commentando la scelta del commerciante di andare dai carabinieri ha specificato: “Personalmente… questo che li ha denunciati Giusto? Però lo sa che io sono il fratello di Salvo, però sa che io sono “Monte Po’ e loro sono “Lineri”… hai capito?”. Boncaldo, sempre intercettato al bar, ha indicato un preciso clan mafioso: “tranne che ha detto pure per i Carcagnusi, anche per i Carcagnusi gli ha potuto dire”. Il riferimento, incastrando i due dialoghi captati, è alla cellula dei Mazzei di Lineri, frazione misterbianchese. Mentre per “Monte Po’ si potrebbe identificare con il gruppo Strano, collegato con il clan Cappello-Bonaccorsi come documentato nel bltiz Camaleonte di due anni fa. Ma poi ci sarebbe proprio un legame parentale con i fratelli fino al 2007 affiliati ai Santapaola-Ercolano.

Giuseppe Strano – intermediario specializzato nei cavalli di ritorno per le sue conoscenze criminali –  più di una volta nelle conversazioni ha ribadito quella che sembra più di una vicinanza. “Siamo rimasti solo noi della famiglia Strano, giusto?”. Altro dato che la gip Marina Rizza ha annotato nell’ordinanza cautele che Bonaccorso “convive con Concetta Strano, figlia di Alessandro Strano, leader carismatico – lo definisce la giudice – della famiglia omonima attualmente detenuto per associazione mafiosa”. Alessandro Strano, fratello di Mario, Claudio e Marco, è tra gli storici del gruppo criminale  (condannato anche per l’omicidio dell’uomo d’onore Salvatore Pappalardo). Qualche anno fa il suo nome è finito anche al centro delle polemiche per la dedica ricevuta dal neomelodico trap Niko Pandetta – nipote del capomafia Turi Cappello – durante un concerto proprio nella piazza del quartiere Monte Po. 


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