L’affondo di Civati: “A Catania le tessere Pd gonfiate”

di

18 Ottobre 2013, 20:26

2 min di lettura

Candidato alla segreteria nazionale del Pd: Giuseppe Civati

CATANIA. Bianco e Berretta da una parte. Il terzo incomodo, quasi a sorpresa, dall’altro. E quello che non t’aspetti è Giuseppe Civati che irrompe in Sicilia per un mini-tour di due giorni per promuovere la sua candidatura a leader del Partito Democratico. Civati parla al teatro comunale di Misterbianco mettendo il dito nella piaga di una corsa alla segreteria provinciale (prima ancora che nazionale) tutto sommato al cloroformio. Ci pensa lui, allora, a vivacizzare il momento politico dei democratici con un’accusa precisa: “A Catania, le tessere del Pd sono state misteriosamente gonfiate. Si sta palesemente favorendo una parte del partito”. Civati lo spiega chiaramente: “Bisogna essere tutti rigorosi. Bersani, D’Alema, la Cgil, la Finocchiaro: è tutta gente fortissima, non c’è motivo che agiscano a questo modo aumentando in modo spropositato il numero delle tessere. Noi non lo facciamo. I circoli sono aperti ed ognuno chiede la sua tessera e siamo tutti contenti: è così che si fa. Siamo costretti a tenere tutto sotto controllo. Se si dovesse continuare così sarò costretto a denunciare tutto al Congresso e finirà che vinco io”.

Articoli Correlati

L’accusa è quella che “segreterie e deputati avrebbero concesso tessere in bianco, impossessandosi con forza dei Circoli”. Ad affondare il fendente definitivo ci pensa, poi, la dirigente regionale dei Giovani Democratici, Valentina Spata intervenuta all’incontro: “Bianco e la Cgil stanno tesserando chiunque per avvantaggiarsi”. A Civati, invitato a Misterbianco anche dal gruppo Pd di Motta Sant’Anastasia che fa riferimento al consigliere Danilo Festa, tocca concludere il ragionamento: “Mi fanno vedere dei numeri e delle colonne legate al tesseramento dal 2012 a raffronto con oggi che pare che il Pd stia esplodendo di partecipazione: i Circoli ci dicono tutt’altro. C’è molta amarezza”.

Nel frattempo, la partita va avanti. Sul tavolo provinciale la sfida è tra Jacopo Torrisi e Mauro Mangano. Ergo, tra Enzo Bianco e Giuseppe Berretta: un “match” che non si è potuto giocare ai tempi delle mancate Primarie per le amministrative di Catania e che si proietta oggi in una differita che ha nomi diversi. Tuttavia, la questione rimane: ma davvero c’è stato un gioco sporco sui tesseramenti? Una partita, quella per la segreteria provinciale, che comunque andrà a finire rischia di portare con sè polemiche e veleni. Ed in fin dei conti, non sarebbe certo una novità per il Pd catanese.

Pubblicato il

18 Ottobre 2013, 20:26

Condividi sui social