Catania, l’omicidio di Valentina: 16 anni per il figlio minorenne - Live Sicilia

Catania, l’omicidio di Valentina: 16 anni per il figlio minorenne

La sentenza è stata emessa pochi minuti fa dal gup minorile, Rosalia Castrogiovanni, che ha accolto la richiesta del pm Vassallo.
TRIBUNALE MINORILE
di
2 min di lettura

CATANIA. Il Tribunale minorile di Catania ha condannato a 16 anni il figlio minorenne di Valentina Giunta, ritenuto responsabile dell’omicidio della donna, accoltellata a morte nella sua abitazione lo scorso luglio a due passi dal Castello Ursino. Il ragazzo, all’epoca quattordicenne, è stato dunque ritenuto colpevole, in primo grado, di omicidio volontario, l’accusa per cui fu arrestato qualche giorno dopo il delitto dalla squadra mobile catanese e che ha confessato. Valentina, si ricorda, aveva 32 anni.

Il legale del ragazzo, l’avvocato Francesco Giammona, aveva chiesto in aula il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, puntando nella sua arringa, tra i vari punti, sulle tensioni del periodo antecedente al delitto e sugli effetti che queste potrebbero aver avuto sul minore. Il Gup Rosalia Castrogiovanni si è poi ritirata in camera di consiglio ed è uscita pochi minuti fa con il verdetto, che ha accolto la richiesta del Pm Silvia Vassallo. “Aspettiamo le motivazioni della sentenza, che dovranno essere depositate entro 15 giorni – ha dichiarato l’avvocato Giammona – e poi vedremo, anche per comprendere per quale motivo non siano state concesse le attenuanti generiche, tenendo così alta la pena. Quello che mi sento di dire è che non è vero che il ragazzo parla del fatto in modo freddo e distaccato, come è stato sostenuto”.

Per il minore, come noto, la Procura aveva disposto il giudizio immediato, ma poi la difesa aveva chiesto l’abbreviato. In aula si è costituita in veste di parte lesa la famiglia della donna, che è assistita dall’avvocato Salvatore Cannata. Secondo quanto emerso già all’epoca dell’arresto, i rapporti tra la giovane madre e figlio erano tesi da tempo e il delitto sarebbe maturato al culmine di una lite. Il ragazzo sarebbe stato legatissimo al padre, che era in carcere – e sotto inchiesta perché ritenuto coinvolto in una organizzazione specializzata in furti d’auto – e temeva che la madre lo volesse allontanare da lui e dal nonno paterno, anche lui rimasto coinvolto nell’inchiesta della Procura di Catania.

I contrasti sarebbero stati frequenti. Secondo quanto è emerso dopo il delitto, la donna, per il medico legale, sarebbe stata colpita “con un’arma da punta e taglio al collo, al fianco e alla spalla sinistra che le cagionava la lesione di grossi vasi sanguigni con shock emorragico, che ne determinava la morte”. Il corpo di Valentina Giunta è stato trovato dalla polizia nella casa a San Cristoforo. I poliziotti della sezione volanti erano intervenuti su segnalazione della sorella della vittima, che temeva fosse in pericolo. Sul posto in breve anche il 118, ma per la donna, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI