16 Novembre 2021, 07:40
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CATANIA – A Catania si incrociano diverse strade della droga: nazionali e internazionali. I narcos albanesi, olandesi, pugliesi e calabresi hanno creato rapporti per poter vendere diversi chili di stupefacente a ritmi regolari. I carabinieri hanno ricostruito alcuni canali che sarebbero servite non solo a rifornire il mercato illecito di Catania, ma anche le piazze di spaccio siracusane e dell’isola di Malta.
Dietro lo smercio di cocaina, marijuana e hashish si nascondono ancora una volta i clan mafiosi. Ma dalle indagini dei militari è emersa anche la figura di un broker autonomo che non si sarebbe creato problemi a rifornire anche cosche rivali, almeno sulla carta. Questa mattina è scattata l’operazione Alter Ego che ha portato all’esecuzione di 12 misure cautelari nei confronti di 12 indagati. E due di questi farebbero parte della famiglia mafiosa dei Cappello-Bonaccorsi.
Le accuse, a vario titolo, sono di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante del metodo mafioso. I NOMI
L’inchiesta, condotta da Dda e compagnia di piazza Dante, ha documentato “il ruolo che sembrerebbe essere rivestito da alcune figure di spicco di diverse famiglie mafiose all’interno dello scenario criminale etneo, mettendone in luce relazioni, contatti e dinamiche riferiti al traffico di stupefacenti”
Nel corso delle indagini i carabinieri hanno arrestato “tre uomini intenti a scaricare da un autoveicolo scatoli di cartone con il marchio di una nota casa produttrice di pasta, al cui interno erano stati occultati ben 242 chilogrammi di hashish”.
In totale, nel corso dell’attività investigativa, i carabinieri hanno sequestrato un notevole quantitativo di hashish, cocaina e marijuana che “immessa sul mercato avrebbe fruttato ai criminali circa 5 milioni di euro con la sua vendita al dettaglio”
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16 Novembre 2021, 07:40