Cronaca

Mafia, la lettera del pentito: “Vi dico chi comanda…”

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06 Giugno 2022, 05:39

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CATANIA – Due pagine fitte fitte scritte in stampatello, tranne qualche parola.  Non mancano gli errori grammaticali e qualche errore cancellato. Vincenzo Rosano, boss di Adrano e da poco più di un mese  – come svelato da LiveSicilia – collaboratore di giustizia, affida a una lettera le sue prime dichiarazioni.  Rosano senior chiede al giudice di uno dei processi dove è coinvolto di poter “essere interrogato” per poter “dire la posizione di ogni singolo imputato”. Ma non si allarga nelle rivelazioni, perché sta parlando con i magistrati solo da poche settimane e ha molte cose da raccontare. L’obiettivo “di questo scritto” è di parlare di “questo processo”, precisa nella missiva finita agli atti. 

L’ex boss conferma l’appartenenza degli imputati (e di se stesso) a Cosa nostra: “Tutti questi e altri facciamo parte del clan Alfio Santangelo, boss dell’omonimo clan operante nel territorio di Adrano, costituente articolazione territoriale del clan Santapaola-Ercolano. Che è promossa da Alfio Santangelo e diretta da Gianni Santangelo, Antonino Bulla e Antonino La Mela”. E continua: “Si avvaleva della forza di fare tutto, estorsioni, furti, omicidi, spaccio di droga, eroina, cocaina, erba e fumo, anche alla fine di effettuare la propria egemonia nei confronti delle cosche rivali”.

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Tra i nomi che cita nell’epistola c’è anche Toni Ugo Scarvaglieri, l’uomo che ha rilasciato l’intervista a Stefania Petix nel 2017 quando Adrano è stata tappezzata dei necrologi di Valerio Rosano, il figlio del neo collaboratore, che aveva deciso di parlare con l’autorità giudiziaria. Ai microfoni di Stefania Petix parlò del giovane pentito come di un “morto che cammina”. Chissà cosa stanno pensando ora gli affiliati dei Santangelo – soprattutto quelli a piede libero – della decisione dello storico boss di passare dall’altra parte della barricata. 

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06 Giugno 2022, 05:39

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