22 Aprile 2016, 19:32
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CATANIA – Per comprendere quanto sia decisiva la sfida di domenica contro il Melfi, basta guardare la classifica: rossoazzurri avanti di soli tre punti in graduatoria e match del Massimino che vale praticamente da solo la salvezza. Un concetto che ha spiegato a chiare lettere quest’oggi mister Moriero: “Noi dobbiamo solo pensare a fare bene, senza guardare a casa degli altri. Questa per noi è una gara fondamentale. Lo detto anche ai miei ragazzi: in questa partita la cosa fondamentale non è il gol sbagliato o il passaggio sbagliato. Quello che conta è dare il cento per cento con u atteggiamento positivo e con il sangue negli occhi: dobbiamo fare gruppo perchè insieme possiamo soffrire, vincere e raggiungere l’obiettivo. Voglio vedere una squadra che scenda in campo con un atteggiamento da Catania: con un atteggiamento che rispecchi i nostri tifosi e la nostra società”.
E ancora: “Forse questa è la partita delle partite: la madre di tutte le partite. Sappiamo quello che vogliamo e con la sofferenza lo otterremo: dobbiamo fare nostra questa partita. Sono fiducioso perchè ho visto un gruppo che sta lavorando con grande sacrificio. Adesso sono importanti solo i tre punti e noi dobbiamo dare un segnale: quello che stiamo crescendo non avendo paura dell’avversario ed imponendo il nostro gioco. Affrontiamo un Melfi che sta attraversando un momento positivo”.
Intanto, però, sul fronte tifoseria la Curva Nord ha preso la sua decisione: allo stadio non si entra nemmeno domenica. La spiegazione è contenuta in un comunicato stampa. Eccone alcuni stralci: “Questa stagione disastrosa per i colori rossazzurri volge al termine e mentre si susseguono le dichiarazioni della dirigenza che si affretta a rassicurare i tifosi e la città, promettendo la salvezza all’ultima giornata, ci teniamo a precisare in maniera chiara e non fraintendibile le nostre posizioni. Gli inviti ad attendere con fiducia un destino promesso non fanno per noi, soprattutto se provenienti da quella stessa società che nel giro di appena due anni ci ha fatto precipitare dal palcoscenico della massima serie ai campi della Lega Pro, subendo pure l’onta della frode sportiva. È bene precisare fin da ora che nessuno verrà acclamato come salvatore e che la permanenza risicata nel campionato di Lega Pro è ben al di sotto degli obiettivi minimi che questa società avrebbe dovuto garantire a una piazza importante come quella di Catania. Rimarremo fuori dallo stadio, come abbiamo fatto nelle ultime giornate, organizzando iniziative che promuovano i valori ultras, della fratellanza e dell’aggregazione, distanti anni luce dalle speculazioni del calcio moderno, di cui anche i nostri amati colori sono stati vittima.. Amare il Catania, oggi, vuol dire soprattutto far capire a Pulvirenti che il suo tempo è finito!”.
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22 Aprile 2016, 19:32