12 Gennaio 2014, 06:00
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CATANIA- È una delle aziende più problematiche tra le partecipate del Comune, ma il nuovo presidente è intenzionato a riportarla in salute. Michele Giorgianni, nominato presidente lo scorso 20 novembre al posto dell’uscente Angelo Sicali, è ottimista sul futuro della Catania Multiservizi che guida affiancato da Anna Maria Giammona e Quintilio Castellano a completare il Consiglio di amministrazione. Un ruolo non certo semplice per l’avvocato 38enne di Verona ma adottato da Catania da molto tempo, che però sembra avere le idee abbastanza chiare, almeno sull’importanza di rimettere in sesto un’azienda con circa 500 dipendenti e da cui dipendono gran parte dei servizi dell’amministrazione comunale. E proprio il tema dei dipendenti, caldissimo, è quello da cui parte il neo presidente, per dipingere lo stato in cui si trova l‘azienda.
Presidente, come ha trovato la Multiservizi al momento del suo insediamento?
“Innanzitutto, e ci tengo a sottolineare che ho trovato un’azienda viva. La Multiservizi è un pezzo fondamentale della città, è una costola importante dell’ente comunale. È anche vero, però, che ha tante criticità, non ultima il fatto che, in questo momento, c’è un problema relativo ai dipendenti, al numero e alla collocazione degli ex lavoratori Dusmann, licenziati e riammessi in servizio in Multiservizi dopo una sentenza del tribunale del Lavoro. Questo, soprattutto in pendenza dei giudizi, ha portato delle difficoltà all’azienda nel ricollocare questi dipendenti, in ordine soprattutto al conto economico e finanziario, quindi alla gestione delle risorse per pagarli.
Quale prospettive si intravdono, allora?
Credo di potere dire, pur con tutta la cautela del caso, che noi da tutta questa vicenda, in qualche maniera dobbiamo venire fuori. Ci sono dei giudizi in pendenza, ma noi certamente abbiamo tutte le intenzioni di non precluderci alcuna via. Non credo, però, di essere avventato se dico che, se si trovasse una soluzione alternativa che contemperasse l’esigenza dei padri e delle madri di famiglia che vorrebbero una ricollocazione al lavoro, da una parte, con quella dell’azienda che deve continuare ad esistere e a poter lavorare sul territorio, dall’altre, sarebbe l’optimum. In questo momento, abbiamo dato mandato agli uffici di studiare e vedere qual è la situazione reale, diciamo al netto dei ricollocati e dei rimessi in servizio dall’azienda, sia sotto il profilo finanziario che sotto quello organizzativo. Io spero che nei prossimi mesi, anche attraverso il giusto dibattito con i sindacati, si possa trovare una soluzione che lasci tutti contenti.
Quanti sono, in tutto, i dipendenti in servizio in questo momento?
L’azienda conta 470 unità e circa 80 giudizi pendenti, con ragionevole probabilità di successo dei dipendenti contro l’azienda, e quindi con la probabilità di immissione in servizio di questi. Così, si arriverebbe ad oltre 500 unità di personale. Questa è una situazione certamente complicata, per non dire impossibile, allo stato. Naturalmente, è una sfida che noi affrontiamo e che dobbiamo risolvere sotto tanti profili, sia sotto quello di una revisione del contratto di servizio, sia sotto il profilo della produttività.
Per quanto riguarda invece la questione della sospensione della vendita della Catania Multiservizi, con la delibera approvata dal precedente Consiglio comunale non più vincolante, quali novità ci sono?
Abbiamo accolto bene la sospensione della delibera. Io sono convinto che l’amministrazione comunale abbia voluto dare questo segnale, quello che la Multiservizi è il Comune e che il Comune è la Multiservizi. Parliamo veramente dell’azienda che rappresenta il cuore pulsante della città. La gran parte dei dipendenti vengono da Catania. Secondo me, questa azienda era stata collocata in vendita con troppa fretta e oggi, quanto meno, si sta rivalutando questo provvedimento. È logico che proprio la situazione appena rappresentata ci costringe a essere cauti, ma è evidente che se ci fossero le possibilità – e il sottoscritto ritiene che ci siano- Catania Multiservizi potrebbe continuare a essere un’azienda partecipata con un socio unico, il Comune.
Come intende risollevare l’azienda che, attualmente, non può essere certo considerata sana?
Ora stiamo lavorando per il rinnovo del contratto di servizio. Da questo punto di vista mi preme da sottolineare che c’è da fare uno sforzo importante in termini organizzativi e di produttività. Per un contratto che prevedeva circa 21 milioni di servizi affidati, la Multiservizi non ne riusciva a spendere più di 18. Insomma, perdeva ogni anno 2 milioni di euro di fatturato, o per mancanza delle professionalità, o per mancanza di mezzi o per mancanza delle figure professionali. Io posso dire che Enzo Bianco e la sua Giunta stanno facendo uno sforzo incredibile di sostegno a questa azienda Siamo riusciti, dopo tanto tempo, a pagare puntualmente stipendi e tredicesime, cosa che non avveniva da tempo. E non perché il management sia migliore, ma perché l’amministrazione comunale ci ha dato questa possibilità.
Quale era la situazione prima?
In base a quello che mi hanno rappresentato gli uffici, posso dire che, fino a poco tempo fa, le risorse trasferite bastavano a stento del netto dell’indennità stipendiale. È naturale che, in questo modo, un azienda non si può rilanciare. Per questori sento solidale con chi mi ha preceduto, perchè certamente ha avuto un compito non semplice.
Cosa ci può dire del bilancio? Chiuderete in pareggio quest’anno?
È un bilancio complicato che, probabilmente, per il secondo anno consecutivo si chiuderà in perdita, però – ed è sicuramente un auspicio- spero che questo sia l’ultimo anno e che, già dal prossimo, riusciremo a chiudere, se non in attivo, quanto meno in pareggio. Questa è un’altra sfida importante e, voglio azzardare, dico che noi la vinceremo.
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12 Gennaio 2014, 06:00