17 Dicembre 2014, 15:00
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CATANIA – Nave col nocchiero in gran tempesta. Parafrasando un verso del Purgatorio dantesco, è questa la situazione in cui prova a muoversi Beppe Sannino, a settembre chiamato a guidare, con virgiliana attitudine, il Catania lungo i tortuosi percorsi del purgatorio cadetto e ora ritenuto responsabile dei tanti passaggi a vuoto che hanno allontanato la squadra dalle posizioni di classifica che spalancano le porte del paradiso della massima serie.
Il caso, adesso, si arricchisce di un nuovo episodio con protagonisti lo stesso tecnico e Pablo Cosentino, le cui divergenze di veduta, che coinvolgono anche il patron Pulvirenti (apertamente schierato con l’ad), appaiono tutt’altro che superate. Una convivenza che, di ora in ora, rischia di apparire sempre più insostenibile, e in cui le prove di forza rischiano di distogliere l’interesse dalle questioni di campo, mai come adesso bisognose di attenzioni.
Martedì sera, mentre un nutrito gruppo di sostenitori si riuniva in piazza Dante per contestare l’operato del club di via Magenta, i calciatori rossoazzurri e la dirigenza presenziavano ad una cena natalizia organizzata con gli sponsor. A rappresentare i vertici societari proprio l’amministratore delegato, mentre Calaiò e compagni si sono presentati orfani del loro allenatore, rimasto a casa per un improvviso attacco influenzale.
Un malanno che in molti hanno interpretato come diplomatico, in luogo di un reale malessere nei rapporti tra tecnico e società. Dopo i fulmini di natura presidenziale, è stato il silenzio a prevalere. E non solo dal punto di vista mediatico, ma anche tra gli stessi attori di quest’inattesa querelle pre-natalizia. È il segnale di una tregua che potrebbe stancamente trascinarsi sino a sabato pomeriggio, quando il Catania affronterà il Brescia.
Sarà presumibilmente quello il momento della resa dei conti, nel bene o nel male. Adesso, però, l’attenzione si sposta sul modo in cui verranno affrontate le prossime 48 ore, anche in vista di una conferenza stampa della vigilia che, se confermata, per Sannino potrebbe rappresentare l’occasione per esprimere il proprio punto di vista sulla vicenda esplosa a tre mesi esatti dal suo insediamento sulla panchina rossoazzurra.
A Torre del Grifo l’aria continua ad essere viziata dalla tensione, tuttavia risulta necessario evitare che l’impegno contro le rondinelle scivoli in secondo piano. Sulle scelte di formazione continuano a pesare come un macigno infortuni e squalifiche, con la rosa ridotta ad una quindicina di elementi su cui, al momento, poter contare per la composizione dell’undici da mandare in campo. Tanti, forse troppi, i rebus al momento senza soluzione.
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17 Dicembre 2014, 15:00