Cronaca

Catania, neonato abbandonato: “Trovato poco dopo la nascita”

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29 Maggio 2022, 15:30

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CATANIA – È in costante osservazione ma sta bene il neonato trovato dietro un muretto. Il piccolo è stato sentito piangere ieri pomeriggio da un’abitante della zona di via Rametta, che ha chiesto subito l’intervento dei Carabinieri. I militari lo hanno ritrovato con ancora il cordone ombelicale attaccato e dopo averlo avvolto in una coperta pulita hanno atteso i sanitari del 118 che lo hanno portato all’ospedale Garibaldi Nesima.

La gara di solidarietà

“Sta bene, ha passato una notte tranquilla e si sta alimentando. E noi ce lo stiamo coccolando, e continueremo a farlo fino a quando resterà nel nostro reparto per dargli cure, ma anche affetto”: a parlare è Gabriella Tina, primaria dell’Unità operativa complessa (Uoc) di Neonatologia dell’ospedale Garibaldi Nesima, dove è ricoverato il neonato. “Dalla visita obiettiva – spiega Tina – il piccolo non mostra alcun problema: ha un buon peso, si sta alimentando. E anche i primi esami ci dicono che tutto è andato bene. Ovviamente faremo accertamenti più approfonditi. Se non avesse dietro la sua storia personale saremmo portati a pensare che è il neonato di un parto come tanti altri”.

Il neonato sarebbe venuto al mondo poco prima del ritrovamento, secondo il primario dell’Uoc di Neonatologia dell’ospedale Garibaldi Nesima di Catania. Al piccolo è stato dato un nome ‘provvisorio’, ma la dottoressa si appella alla privacy e preferisce glissare, ricordando che “si è attivato in parallelo il Tribunale per i minorenni, che in questi casi ha tempi veloci”.

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“Il tempo è importante – dice Tina – perché l’affettività è importante come le cure e l’alimentazione. Nell’attesa il reparto e il mondo di volontariato e assistenza che ruota attorno alla Neonatologia ce lo stiamo coccolando, ma è già iniziata la gara di solidarietà”.

“Non giudicare”

La dottoressa Tina fa poi riferimento alla situazione in cui è stato ritrovato il neonato, abbandonato dietro un muretto pochi minuti dopo il parto: “È difficile giudicare, è meglio non farlo, spesso è un atto d’amore verso il proprio figlio e gli altri non riescono a capirlo. Magari la madre ha visto e voluto per il figlio una vita migliore. Non spetta a noi dirlo”.

“E’ vero – aggiunge Gabriella Tina – che oggi è possibile partorire in sicurezza e in assoluto anonimato in ospedale, ma ci sono realtà in cui questa possibilità non è conosciuta, oppure c’è paura, magari perché si teme non si venga a sapere lo stesso o per altro. E’ tutto molto complicato. Quindi meglio non giudicare, riservando tutte le attenzioni possibili al neonato”.

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29 Maggio 2022, 15:30

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