27 Luglio 2022, 10:52
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CATANIA – Era legato al padre e temeva di esserne allontanato: sarebbe questo il movente delle liti che negli ultimi tempi erano sempre più frequenti tra Valentina Giunta e il figlio 15enne, fermato questa mattina nell’ambito delle indagini sulla morte della 32enne. Giunta è stata ferita mortalmente con colpi di arma da taglio nella sua abitazione a Catania.
Sarebbero dunque stati i contrasti tra madre e figlio ad avere portato, lunedì notte, all’uccisione della donna. Il quindicenne avrebbe temuto che Giunta stesse cercando di allontanarlo dal padre, detenuto nell’ambito di un’inchiesta su un’organizzazione specializzata in furti d’auto, e dal nonno paterno. Per l’accusa il delitto sarebbe maturato in questo contesto: spetterà ora al giudice per le indagini preliminari vagliare tutti gli elementi.
Valentina Giunta è stata trovata dalla polizia nella sua abitazione, nella zona del Castello Ursino, nello storico rione di San Cristoforo. Agenti delle volanti erano intervenuti dopo la segnalazione da parte di un familiare della vittima che ha detto di temere che la donna potesse essere in pericolo. Sul posto è intervenuto personale medico del 118, ma Valentina Giunta, madre di due figli maschi minorenni, è deceduta poco dopo.
In un primo momento la squadra mobile della Questura ha puntato subito su una pista interna alla famiglia e sono stati eseguiti accertamenti sul compagno della vittima, che negli anni scorsi era stato denunciato per maltrattamenti dalla donna, che però aveva poi ritirato la querela. Ma l’uomo è da tempo in un carcere siciliano. Le indagini si sono spostate quindi su altri possibili sospettati, compreso il figlio.
Sospetti che, col passare delle ore, hanno trovato sempre più consistenza. Così, conclusi gli atti urgenti, la Procura distrettuale diretta da Carmelo Zuccaro ha trasmesso il fascicolo a quella per i minorenni di Catania, coordinata dalla procuratrice Carla Santocono, che ha disposto il fermo del quindicenne.
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27 Luglio 2022, 10:52