Catania, ora serve concentrazione |Col Foggia non si può sbagliare

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19 Novembre 2015, 13:35

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CATANIA – La parola d’ordine è “concentrazione”. E’ quella che chiede mister Pancaro in vista della sfida di sabato sera al Massimino. Non vi è nulla da stravolgere sul piano tattico ma c’è riprendere un mano un percorso che, in campionato, era cominciato in maniera esaltante e che ora ha subito un momento di appannamento. Al netto delle pesantissime penalizzazioni questo Catania è una squadra che ambisce ai quartieri alti della graduatoria ed il match in programma tra due giorni potrebbe costituire un momento di svolta per il prosieguo della stagione. Al buon vecchio Cibali è prevista la consueta e imponente presenza della tifoseria rossoazzurra: altro elemento essenziale alla ripresa della corsa.

“Giocheremo una sfida ad armi pari. Vogliamo tornare alla vittoria per riuscire a caricarci – ha spiegato il talentuoso Gianluca Musacci – . Noi andiamo avanti con calma ed umiltà, la penalizzazione, certo, si sente. Ma sabato avremo anche l’entusiasmo di giocare al Massimino: nelle ultime gare ci è solo mancata la fortuna, vedi per esempio la partita contro l’Akragas, oppure non siamo stati sufficientemente bravi a finalizzare. Però la nostra mentalità è sempre la stessa: dobbiamo vincere, per salvarci anzitutto, e poi provare a fare qualcosa in più”.

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Intanto, sul fronte opposto, il tecnico dei pugliesi De Zerbi è intervenuto ai microfoni di Catanista News in un amarcord che dura giusto il tempo di mettere le cose in chiaro rispetto a quella che sarà la partita dei rossoneri alle pendici dell’Etna: “La mentalità del Foggia è quella di giocarsela sempre, in ogni partita. Difficilmente si può cambiare atteggiamento, quindi verremo a Catania cercando di imporre il nostro giorno. Rispettiamo i rossazzurri ma non vogliamo snaturarci. La Casertana è partita a fari spenti ma ha tutte le carte in regola per stare in vetta. Poi ci sono squadre molto ben attrezzate come Lecce e Benevento. Il Catania è stato costruito molto bene. Molti dei giocatori del loro organico erano stati seguiti anche dalla mia società perchè li ritenevo adatti per il mio modo di intendere il calcio”.

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19 Novembre 2015, 13:35

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