02 Giugno 2021, 13:31
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CATANIA – Non è un primato di cui andare certamente fieri. Catania, anzi la provincia etnea, registra – ancora una volta – il numero più alto di contagi Covid nelle ultime 24 ore. Dall’ultimo bollettino del Ministero della Salute, diramato ieri pomeriggio, sono 163 i nuovi positivi. Quasi la metà del dato regionale.
“I dati però bisogna saperli leggere e analizzare”, avverte il commissario per l’emergenza Coronavirus a Catania Pino Liberti. L’infettivologo parte dai tamponi: “Noi stiamo continuando a fare screening. Non ci siamo mai fermati. È ancora operativo l’hub di San Giuseppe L’Arena. E sta lavorando in modo costante anche quello di Acireale. Inoltre stiamo continuando a monitorare la popolazione scolastica e studentesca. Quindi più tamponi si processano, più positivi saranno trovati. I dati comunque pur essendo più alti rispetto alle altre province, sono molto calati rispetto ai mesi scorsi. E questo -commenta – è un segnale positivo”.
Ma andiamo all’analisi della provenienza dei dati. “Ogni giorno guardiamo immagini che provengono dalla movida catanese, dove si registrano assembramenti e mancanza di rispetto delle regole. Tutti comportamenti – evidenzia Liberti – che sono da stigmatizzare. Ma le dico che il dato epidemiologico più preoccupante non proviene dalla città di Catania, ma da alcuni comuni della provincia. Non dimentichiamo – dice il commissario – che abbiamo Scordia ancora in zona rossa, e abbiamo altri centri che sono appena usciti dalla stretta”.
Da non sottovalutare inoltre il calo dei ricoveri. “La maggior parte dei contagiati non ricorre alle cure ospedaliere – spiega Liberti – stiamo assistendo a una netta riduzione dei posti letti dedicati al Covid nei vari nosocomi. E inoltre nei reparti dedicati c’è un’occupazione che non supera il 50%. Abbiamo 200 posti covid liberi. E altro dato positivo le terapie intensive sono quasi svuotate”.
Per Liberti i meno ricoveri sono sicuramente “effetto della vaccinazione”, anche se purtroppo ancora – soprattutto sulla fascia over 80 – si registra “qualche resistenza”. Una “resistenza inspiegabile – afferma Liberti – perché i rischi di un effetto collaterale dovuto al vaccino sono rarissimi rispetto a quello che può succedere se si contrae il Covid”.
Ma se c’è qualche remora da parte degli anziani, Liberti è felice della reazione dei diplomandi: “Stanno rispondendo in maniera davvero positiva. Anche perché rispetto a quello che possiamo pensare sono molto informati. E stanno scegliendo di vaccinarsi con Johnson&Johnson così con una sola somministrazione inizia la loro estate. I giovani hanno tanta voglia di tornare alla vita senza restrizioni”.
La campagna vaccinazione prosegue a ritmi serrati, purtroppo c’è qualche problema inerenti le dosi di Moderna destinati ai medici di medicina generale. “L’approvvigionamento di Moderna – spiega Liberti – purtroppo non ha una cadenza costante. Non è un problema della Sicilia ma nazionale. Arriveranno 2500 dosi, ma non sono certo sufficienti. Le devo dire che vista la grande adesione dei medici di famiglia – commenta il commissario – alla vaccinazione se avessimo le fiale potremmo arrivare anche a 10 mila somministrazioni, con una stima al ribasso”.
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02 Giugno 2021, 13:31