Catania, prosciolto Firrarello |Reato in prescrizione

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10 Ottobre 2012, 17:27

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CATANIA – Il processo per le tangenti dell’ospedale Garibaldi si è concluso, al secondo piano del palazzo di Giustizia di Catania, con una valanga di prescrizioni che riguardano i big della politica e del mondo dell’imprenditoria, a partire da Pino Firrarello, sindaco di Bronte e potente senatore del Pdl che in primo grado era stato condannato per turbativa d’asta. Il reato a suo carico si è estinto per prescrizione, basti pensare che il processo è durato 14 anni, mentre per arrivare alla sentenza d’appello sono stati necessari 5 anni.

Recita il dispositivo: “Non doversi procedere nei confronti di Franco Mazzone, Fabio Marco, Gaetana Piccolo, Angelo Tirendi, Giuseppe Firrarello, Infantino Valerio, Vincenzo Adazzo, Roberto Mangione per estinzione del reato per intervenuta prescrizione”. Sono stati invece condannati a tre anni di reclusione Giulio Romagnoli e Mario Seminara. La prescrizione non interviene però sugli effetti civili della sentenza, tanto che Giulio Romagnoli, Mario Seminara, Franco Mazzone, Fabio Marco, Gaetana Piccolo, Angelo Tirendi, Giuseppe Firrarello, Valerio Infantino e Vincenzo Randazzo sono stati condannati a risarcire in solido la Fratelli Costanzo Spa e l’azienda ospedaliera Garibaldi.

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Un discorso a parte merita la posizione processuale dell’avvocato Giuseppe Cicero, già membro del Coreco, che è stato l’unico a rinunciare alla prescrizione e per questo è stato condannato: avrebbe favorito addirittura l’impresa che ha perso la gara. Cicero ha denunciato durante l’udienza presunte ingerenze dell’editore Mario Ciancio sul procedimento di aggiudicazione della gara, il giudice Ignazio Sant’Angelo (a latere Giuttari e Muscarella), ha disposto la trasmissione delle dichiarazioni spontanee di Cicero alla Procura della Repubblica.

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10 Ottobre 2012, 17:27

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