23 Novembre 2015, 13:45
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CATANIA – Antonino Pulvirenti rischia il processo per frode sportiva. La Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente del Calcio Catania e per altri sei indagati nell’inchiesta che la scorsa estate ha scosso il campionato di calcio di serie B. La richiesta di rinvio a giudizio è stata formulata anche altri due ex dirigenti della società calcistica: Pablo Cosentino, ex amministratore delegato e l’ex direttore sportivo, Daniele Delli Carri. Il Gup, inoltre, dovrà valutare anche le posizioni di Fernando Arbotti, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi e Gianluca Impellizzeri.
Le accuse nei confronti di Pulvirenti e degli altri 6 imputati sono associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Gli investigatori della Digos, con il coordinamento della Procura di Catania, avrebbe svelato la pianificazione di un sistema che sarebbe servito alla squadra per evitare la retrocessione in Lega Pro. Retrocessione che alla fine è arrivata con la giustizia sportiva.
Intercettazioni, telefonate, incontri. L’inchiesta I treni del gol immortala ogni fase della presunta frode. La mente di tutto sarebbe stato proprio Antonino Pulvirenti, mentre Daniele Delli Carri avrebbe assunto – secondo la ricostruzione degli investigatori – il ruolo di organizzatore. Meno pesante la posizione di Pablo Cosentino, indicato dagli inquirenti, come “partecipe” dell’organizzazione messa in piedi per poter “alterare, nel campionato di calcio di serie B, l’ esito delle partite in cui era impegnato il Calcio Catania”. Le combine e le partite sospette sono cinque: Varese – Catania del 2.4.2015 e terminata con il risultato di 0-3; Catania – Trapani dell’11.4.2015 (risultato 4-1); Latina – Catania del 19.4.2015 (risultato finale) 1-2; Catania – Ternana del 24.4.2015 (risultato 2-0); Catania – Livorno del 2.5.2015 finita con il pareggio di 1-1.
Pulvirenti durante l’interrogatorio di garanzia ha ammesso le sue responsabilità ma ha respinto le accuse sul fenomeno del calcioscommesse. “Il signor Pulvirenti ha ammesso – si leggeva in una nota dei legali dell’ex presidente rossoazzurro, gli avvocati Giovanni Grasso e Fabio Lattanzi – di aver avuto dei contatti con altri soggetti al fine di condizionare il risultato di alcuni incontri, e ciò al fine di salvare dalla retrocessione il Catania. Ha tuttavia manifestato la convinzione – aggiungevano – che tali contatti non abbiano avuto nessuna reale incidenza sull’esito degli incontri in questione”.
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23 Novembre 2015, 13:45