19 Ottobre 2016, 13:32
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CATANIA – Alti e bassi e nonostante la caratura dei singoli questo Catania non riesce ad ingranare la quarta. Il pareggio di Melfi lascia tanta amarezza e l’ennesima occasione per consegnare costanza e continuità di rendimento firmata dalle vittorie. Punti persi e buttati, almeno 9 se contiamo le gare di Reggio, Taranto, Melfi, Akragas e Fondi in casa. Catania malato, c’è poco da fare, con sei pareggi in nove gare disputate che rappresentano il sintomo evidente di un problema. Pressione alta? Pilota che non riesce a far volare la macchina? Singoli con la nuvoletta di Fantozzi sopra la testa? Tante le domande ma urgono le risposte dal campo anche se l’avversario si chiama Lecce, capolista e con un attacco atomico e coppia gol Torromino-Caturano con 14 gol in due, il doppio dell’anemico attacco del Catania fermo a 9. Quasi una implosione, troppa frenesia forse nonostante tanta esperienza in campo.
Messaggi forti votati ad una sveglia totale da parte di Lo Monaco, con avvertimenti di rivoluzione per giocatori dormienti pesanti economicamente e che dovevano invece far la differenza. Attenzione perché anche Rigoli ha la sua parte certamente di colpe ed anche lui nonostante le garanzie di Lo Monaco rischia se non dovesse convincere tra risultato e prestazione. Forse il Catania in realtà altro non è che un malato immaginario, ipocondriaco e forse un pizzico depresso, ma pur sempre immaginario.
Basterebbe poco, anche la scossa giusta anche col Lecce ritrovando anche gioco, singoli smarriti e vittorie magari con un Mazzarani nel motore, un Marchese che si allena col gruppo per concessione della società, ma in futuro possibile nuovo simbolo di adrenalina e una dose di carattere e “palle” da tirare fuori per far viaggiare a pieni giri sta Ferrari per ora in strada ma frenata.
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19 Ottobre 2016, 13:32