26 Maggio 2022, 20:13
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CATANIA – Vietato respirare sull’aereo: Ryanair non fa salire a bordo Paola e il suo respiratore. Dottoranda della normale di Pisa, la catanese Paola Tricomi rischia di non discutere la sua tesi perché la compagnia aerea non le permetterebbe di salire a bordo dell’aereo con il ventilatore polmonare.
Affetta da una disabilità grave, Tricomi ha la necessità di ricevere costante assistenza e può respirare solo attraverso un ventilatore polmonare. Questi ostacoli non l’hanno fermata, e infatti oggi Tricomi è la prima dottoranda con disabilità gravi a conseguire un titolo alla Scuola Normale Superiore di Pisa.
Per discutere la propria tesi di dottorato, però, per Tricomi è necessario salire su un aereo, pagare i biglietti per due accompagnatori e avere sempre con sé il ventilatore polmonare. Cosa che Ryanair non le avrebbe permesso: secondo quanto riferisce la stessa Tricomi, la compagnia le avrebbe comunicato che può portare a bordo il ventilatore, ma solo tenendolo spento tutto il tempo, e avrebbe chiesto alla donna di firmare una dichiarazione in cui si impegna a non accendere il ventilatore.
“Ma se lo tengo spento muoio – dice Tricomi – È una discriminazione enorme, non solo per me che vivo una disabilità grave, ma per tutti”. Tutta la conversazione con Ryanair, inoltre, si sarebbe svolta via chat, senza possibilità di parlare al telefono con qualcuno, men che meno con i responsabili. Tricomi ha speso 400 euro per il proprio biglietto e per quello degli accompagnatori, ma la compagnia ha ribadito che non è previsto nessun rimborso.
“Ho sempre viaggiato con Ryanair, dopo aver acquistato il biglietto ho seguito la procedura prima si prendere il volo e sono sempre partita. Oggi invece le cose sono cambiate e non potrò andare a Pisa il primo luglio”.
C’è ancora tempo per aiutare Tricomi a trovare una soluzione, la discussione della sua tesi su Dante è in programma per l’1 luglio. “Spero che Ryanair si metta una mano sul cuore e mi faccia partire – dice – altrimenti non mi resta che trovare qualcuno che ci accompagni in elicottero”. Tricomi dice di non lottare solo per sé stessa: “Il problema non è solo mio ma di tutti i siciliani, penalizzati dall’insularità.”
CATANIA – Vietato respirare sull’aereo: Ryanair non prende a bordo Paola e il suo respiratore. Dottoranda della normale di Pisa, la catanese Paola Tricomi rischia di non discutere la sua tesi perché la compagnia aerea non le permette di salire a bordo dell’aereo con il ventilatore polmonare.
Affetta da una disabilità grave, Tricomi ha la necessità di ricevere costante assistenza e può respirare solo attraverso un ventilatore polmonare. Questi ostacoli non l’hanno fermata, e infatti oggi Tricomi è la prima dottoranda con disabilità gravi a conseguire un titolo alla Scuola Normale Superiore di Pisa.
Per discutere la propria tesi di dottorato, però, per Tricomi è necessario salire su un aereo, pagare i biglietti per due accompagnatori e avere sempre con sé il ventilatore polmonare. Cosa che Ryanair non permette: la compagniale ha infatti comunicato che può portare a bordo il ventilatore, ma solo tenendolo spento tutto il tempo, e ha chiesto alla donna di firmare una dichiarazione in cui si impegna a non accendere il ventilatore.
“Ma se lo tengo spento muoio – dice Tricomi – È una discriminazione enorme, non solo per me che vivo una disabilità grave, ma per tutti”. Tutta la conversazione con Ryanair, inoltre, si svolge via chat, senza possibilità di parlare al telefono con qualcuno, men che meno con i responsabili. Tricomi ha speso 400 euro per il proprio biglietto e per quello degli accompagnatori, ma la compagnia ha ribadito che non è previsto nessun rimborso.
“Ho sempre viaggiato con Ryanair, dopo aver acquistato il biglietto ho seguito la procedura prima si prendere il volo e sono sempre partita. Oggi invece le cose sono cambiate e non potrò andare a Pisa il primo luglio”.
C’è ancora tempo per aiutare Tricomi a trovare una soluzione, la discussione della sua tesi su Dante è in programma per l’1 luglio. “Spero che Ryanair si metta una mano sul cuore e mi faccia partire – dice – altrimenti non mi resta che trovare qualcuno che ci accompagni in elicottero”. Tricomi dice di non lottare solo per sé stessa: “Il problema non è solo mio ma di tutti i siciliani, penalizzati dall’insularità. “
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26 Maggio 2022, 20:13