Catania, rifiuti in fiamme e ancora roghi di pneumatici

Catania, rifiuti in fiamme e ancora roghi di pneumatici

Ad agire la mano di individui responsabili di molteplici violazioni penali.
TRA BICOCCA E LA ZONA INDUSTRIALE
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CATANIA. Il caldo torrido di questi giorni si confonde con le altissime temperature sprigionate dagli incendi di rifiuti speciali e pericolosi, che continuano ad ardere nelle “terre di nessuno” in zone poco distanti dalla città.
Su uno dei luoghi, in C/da Passo Cavaliere, ai bordi di un’arteria in terra battuta di collegamento fra la zona “Bicocca” e la Zona Industriale Nord, sono stati rinvenuti dalle Guardie Particolari Giurate dell’E.P.S. Sezione Provinciale di Catania diversi roghi derivanti dalla combustione di cumuli di pneumatici usati per una stima di  20 metri cubi circa, ad opera di ignoti.
Dell’illecito penale è stata notiziata la Procura di Catania e sono stati allertati i Vigili del Fuoco, i quali hanno proceduto allo spegnimento, limitando il danno all’atmosfera, ma non potendo evitare l’inquinamento del suolo, sul quale spesso vi è passaggio di falde acquifere o canali e dove non è inconsueto vedere animali al pascolo.

L’intera area è teatro di abbandoni di rifiuti di ogni genere provenienti da traffici illeciti o da smaltimenti illeciti da parte di attività produttive o industriali attraverso la combustione degli stessi, eseguiti da individui senza scrupoli e senza coscienza inseriti in contesti di criminalità organizzata, volta talvolta anche all’evasione del fisco attraverso veicoli con fermo amministrativo, i quali a causa del gravame non possono essere radiati o cancellati dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
Nella maggior parte dei casi, quando il veicolo ha un valore di mercato esiguo, il proprietario si affida a soggetti terzi che prendono in consegna il veicolo per il quale è stata fatta una denuncia di furto fittizia e lo privano di tutte le parti riutilizzabili come ricambi, affidandolo poi ad altri anelli della catena criminosa, che portano la carcassa in queste zone poco frequentate e la incendiano, per recuperare qualche ora dopo quintali di ferro che verranno conferiti presso centri di recupero di dubbia condotta morale, per trarne illecito arricchimento.

Molto più frequenti sono i roghi di grossi cumuli di pneumatici, provenienti da gommisti abusivi o che trattano principalmente pneumatici usati, i quali si avvalgono di individui responsabili di molteplici violazioni penali, che provvedono al recupero dei pneumatici vetusti presso le officine mandanti e li trasportano, privi di ogni autorizzazione, nelle ore serali e notturne nei luoghi dove verrà appiccato il fuoco.
Dalla combustione illecita, grossi coni di fumo nero si diffondono nel cielo, dissolvendosi in una scia scura che, oltre a sprigionare un acre odore di gomma bruciata nelle intere aree circostanti, deturpa l’azzurro del cielo e compromette l’aria, intesa come miscela di sostanze aeriformi essenziale per la vita della maggior parte degli organismi animali e vegetali, e ledendo la qualità di vita delle persone che abitano la zona.
La salvaguardia dell’atmosfera, così come quella del suolo è fondamentale per la tutela della salute umana, ma non sembra ancora essere prioritaria negli interessi di chi governa il territorio.

Pochi sono, infatti, i controlli delle Istituzioni soprattutto nelle aree rurali ed industriali extra-urbane, mancanza dovuta alla carenza di personale degli organi deputati al controllo.
Importante l’attività delle Guardie dell’E.P.S. attente alla tutela del patrimonio ittico-lacuale-fluviale-boschivo-venatorio-ambientale e naturalistico del territorio, che provvedono con i pochi uomini e mezzi al sostenimento a proprie spese dei costi legati alla vigilanza sul Patrimonio comune ed anche soggette a “vessazioni” burocratiche che ne scoraggiano la prosecuzione. 


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