Catania, scomparso in circostanze misteriose: "Qualcuno gli ha fatto del male"

Sparito in circostanze misteriose: “Qualcuno gli ha fatto del male”

Il caso di Antonino Mannino ieri è approdato a “Chi l’ha visto?”. L’appello accorato della figlia.

PATERNO’. Le sue tracce si perdono per sempre la vigilia di Natale del 2020. In pieno coprifuoco per via della maledetta pandemia, il 63enne paternese Antonino Mannino scende dall’auto del cognato Emanuele (a casa del quale era stato a cena nella vicina Santa Maria di Licodia) poco prima delle ore 22. Da lì segue un tragitto verso la propria abitazione: percorso per il quale, a piedi e ad andatura normale, occorrono all’incirca venti minuti, mezz’ora.
Ma da lì in poi, di Antonino Mannino non si saprà più nulla. Scomparso nel nulla. Inghiottito in un buco nero di silenzio (e forse omertà) che in oltre un anno e mezzo non ha portato ad avere uno straccio di notizia o testimonianza. E a nulla sono valse le ricerche incessanti messe in piedi dai carabinieri.
Dell’operaio saltuario forestale, non si sa più nulla.

Ieri sera, la trasmissione Rai “Chi l’ha visto?” è tornata sul caso con un servizio ad hoc sull’accaduto. A parlare, oltre al cognato, anche la figlia Giusi che sin dal primo giorno si batte affinchè venga fatta luce su una scomparsa tanto misteriosa quanto inquietante.
“Qualcuno gli ha fatto del male ma non voglio vendetta: voglio sapere cosa gli è successo e dove si trova”, è stato il concetto chiaro e commosso di Giusi Mannino.
Un appello accorato e inevitabile: anche perchè più passa il tempo e più si avverte tangibile l’impossibilità di venire a capo di una storia sulla quale pare essere stata calata volutamente una cappa di assordante e incomprensibile disinteresse. 

C’è un particolare che emerge nel racconto del cognato: quello di alcune telefonate ricevute nel pomeriggio del 24 dicembre da Antonino Mannino alle quali il 63enne avrebbe risposto con un certo nervosismo. Ed appare più che evidente che tra quelle telefonate e la sua scomparsa possa esservi più di un nesso. Un intreccio macabro e inevitabile.
Fatto sta che il suo telefonino risulta essere spento in modo definitivo dalle ore 22.45 di quella vigilia di Natale: è ben chiaro che qualcuno sappia cosa sia accaduto.
E sta portando come un enorme masso sulla propria coscienza un fatto imperdonabile e indicibile. 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI