Sel boccia la giunta Bianco

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15 Gennaio 2014, 15:03

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Catania. “Un andamento contraddittorio rispetto al programma elettorale”. Così i vertici etnei di Sel valutano i primi sei mesi della giunta Bianco. Sul banco degli imputati ci sono sia alcuni provvedimenti amministrativi, sia il modus operandi di un sindaco che “non sembra intenzionato a coinvolgere i soggetti politici che costituiscono la sua maggioranza”. Del resto i dubbi che serpeggiavano tra alcuni dirigenti del partito di Vendola, prima delle consultazioni elettorali, erano tanti e “la scelta di appoggiare Bianco è stata partorita con difficoltà”.

Lo conferma l’abbandono della formazione da parte di chi l’alleanza con Bianco l’ha voluta sempre e comunque. Poi c’è stato il congresso, la definizione di una linea chiara e l’archiviazione dell’esperienza di “Sinistra per Catania”. “Un cartello elettorale mal riuscito, che ha ricevuto un impietoso giudizio da parte degli elettori”, per utilizzare una definizione del coordinatore di Sel, Francesco Alparone. Il punto chiave rimane la fine della maggioranza che ha sostenuto Bianco. I vertici di Sel lo dicono senza mezzi termini e lo fanno attraverso due argomentazioni: il cuore della giunta non sono i soggetti politici che costituivano la maggioranza e molti provvedimenti sono discrepanti rispetto al programma di coalizione.

La nota dolente riguarda in modo particolare la formula “sviluppo a cemento zero” che non ha trovato riscontri, anzi. Sono soprattutto il via libera al Pua e al progetto del Porto a lasciare l’amaro in bocca ad Alparone e compagni. La compagine vendoliana lamenta “l’inversione di rotta” rispetto alla prima bocciatura del Pua (da parte dei consiglieri di centro sinistra) ai tempi della giunta Stancanelli e la successiva “approvazione pochi mesi dopo”. Enza Venezia, coordinatrice del circolo Giuffrida, non nasconde che la speranza di un cambiamento sia sempre più flebile, soprattutto alla luce delle ultime dichiarazioni dell’assessore ai lavori pubblici.

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“Bosco vuole riprendere la costruzione di parcheggi”, un tipo di azione che va letta non secondo la classica retorica della boccata d’ossigeno al settore edile (“esistono alternative concrete per questo: investire nella ristrutturazione del centro storico che si fa mettendo in sicurezza edifici pubblici”), ma come “un regalo ai proprietari dei terreni”. E di centri commerciali che svuotano le città e parcheggi interrati Sel non vuole proprio sentirne parlare, anzi. Tuttavia, ci sono dei provvedimenti della giunta che Sel promuove a pieni voti: “Il licenziamento della funzionaria Li Destri, l’annullamento dell’appalto della nettezza urbana , la decisione di annullare il Project Financing della viabilità di scorrimento Rotolo- Piazza Europa”. Più controverso il giudizio sugli asili nido, la cui riapertura viene giudicata positivamente ma non il risultato delle rette salate.

Al momento si registrano: “Più ombre che luci” ammette Alparone. “Riteniamo che o si inverte subito la rotta o assisteremo all’ennesima amministrazione disastrosa che fa danni a questa città”. Per Sel l’unica rinascita possibile deve prevedere lo “stop alla cementificazione selvaggia” e la riqualificazione dei quartieri popolari. I vertici di Sel non perdonano al sindaco “le dichiarazioni infelici sull’aggressione a Luciano Bruno”, militante del gruppo aggredito pochi giorni fa a Librino. Dal sindaco si aspettavano “risposte più forti e proposte concrete per evitare che continuino ad esistere città nelle città, cioè quartiere governati da Bianco e altri dalla mafia e da poteri illegali”. Ma la compagine vendoliana etnea non vuole fare “opposizione parolaia”. L’intenzione dichiarata è di valutare ogni singolo provvedimento della giunta e di stimarne la coerenza con il programma elettorale, ma anche di avanzare proposte proprie per incalzare l’esecutivo cittadino su un terreno concreto.

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15 Gennaio 2014, 15:03

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