28 Gennaio 2022, 13:38
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CATANIA – Sentenza ribaltata. L’ex sindaco di Nicolosi Nino Borzì è stato assolto dall’accusa di abuso d’ufficio dalla seconda sezione penale della Corte d’Appello con la formula “perché il fatto non sussiste”.
Al centro della contestazione ‘la retribuzione di risultato’ che Nino Borzì in qualità di sindaco di Nicolosi aveva riconosciuto con un provvedimento sindacale del 5 aprile 2012 al segretario comunale all’epoca insediato per l’anno 2010 dell’ammontare di oltre 4 mila euro. Sarebbe stata violata la norma vigente in quando non vi sarebbe stata un’analisi degli obiettivi da parte di un nucleo di valutazione ad hoc. Avrebbe invece tenuto un comportamento diverso nei confronti del segretario della precedente amministrazione negando la retribuzione di risultato vista l’assenza del nucleo di valutazione e della mancata predeterminazione degli obiettivi. Per la progettazione accusatoria Borzi avrebbe creato un danno ingiusto dell’ente e un ingiusto vantaggio del segretario nominato. E quindi si sarebbe configurato il reato di abuso d’ufficio.
In primo grado, Borzì era stato ritenuto colpevole dal Tribunale di Catania che aveva inferto una pena di un anno. “Abbiamo impugnato un verdetto che ritenevamo ingiusto – commenta l’avvocato Salvo Leotta, difensore dell’ex sindaco – e il processo di secondo grado, anche dopo la riforma sugli elementi che configurano la sussistenza del reato di abuso d’ufficio si è concluso con una sentenza di assoluzione che dimostra la correttezza della condotta del mio assisto nelle sue funzioni amministrative alla guida del Comune di Nicolosi”.
Questa sentenza, le cui motivazioni saranno depositate tra 90 giorni, arriva anche in un momento cruciale a livello politico. Vista l’assoluzione Nino Borzì potrebbe valutare di candidarsi alle amministrative di primavera.
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28 Gennaio 2022, 13:38