21 Luglio 2023, 09:52
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CATANIA – “Dopo l’aeroporto e i gravi problemi che maturano, ecco un altro grave problema dal Siap già denunciato in tutte le salse, e ovviamente inascoltato: non possiamo avere un hot spot a Catania”. A scriverlo in una nota è il segretario provinciale del Siap, Tommaso Vendemmia.
“L’ex hub vaccinale, gentilmente concesso dal comune, è una discarica a cielo aperto, un posto impossibile da gestire – scrive – un’aera vastissima senza un minimo di sicurezza e, dai pochi migranti, si sta via via passando a centinaia direttamente portati da Lampedusa che a sua volta riceve 1500 persone al giorno. Un immensa task force e denari per tentare di stabilizzare la piccola isola con numeri accettabili”.
“Catania città di frontiera, inospitale e fantasiosa allo stesso tempo, con i suoi decennali problemi, si attrezza e forma una tendopoli che fa capire la sorte che ci aspetta. Nessun posto di ristoro per i poliziotti e le altre FF.OO. (appena sei unità) per vigilare, sotto il sole a 40° e magari senza acqua (se la comprino) ma cosa si vigilano non si comprende”.
“Qualche sera addietro, una maxi rissa, 50 giovanotti “stremati dagli sbarchi” si prendono a botte. Non si può intervenire, manca il reparto mobile la sede catanese è vuota di uomini e mezzi, in questa città le volanti e gazzelle non bastano, fortuna che finisce come è iniziata”.
“Stamani abbiamo scritto l’ennesima lettera al Prefetto e al Questore, ma senza intervento politico poco si potrà ottenere. Ma allora chiediamo al sindaco perché non chiede al Ministro della Difesa di inviare i militari per le vigilanze cosicché i poliziotti possano dedicarsi ad altro (basti pensare che l’ufficio minori e immigrazione non può sorreggere questo ritmo di lavoro) invece di chiedere militari per la movida? E dire che basterebbero due navi da crociera magari da 2000 posti messe a Lampedusa per evitare tutto questo oltre i notevoli costi di uomini mezzi Alberghi eccetera”.
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21 Luglio 2023, 09:52