04 Ottobre 2022, 05:00
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CATANIA – “Questa cosa mi stuzzica…” Cateno De Luca candidato sindaco. Di Catania. Davvero? La pazza idea di succedere a Salvo Pogliese, da semplice prurito, potrebbe diventare qualcosa di più grande. Un caso serio. Ad una settimana esatta dal voto che lo ha visto cedere il passo a Renato Schifani, il leader di Sud chiama Nord ha già ricaricato le batterie. Tant’è che ha convocato i suoi a Fiumedinisi e dettato l’agenda politica dei prossimi cinque anni.
Nel giro di sette giorni anche l’impossibile può diventare potabile. “Mi avete messo una pulce nell’orecchio, non ci avevo pensato”, aveva detto De Luca a poche ore dal voto rispondendo alla provocazione di un giornalista che gli aveva chiesto del prossimo inquilino di Palazzo degli Elefanti. A mente fredda però è tutta un’altra storia.
Smaltita l’amarezza delle Regionali, potrebbe essere Catania l’obiettivo da centrare. Tant’è che De Luca ha chiesto pubblicamente ai maggiorenti etnei del movimento di guardare al calendario e fissare quanto la data per una riunione operativa. Prima ancora, però, incontrerà la colonna ennese del movimento. Due tappe fondamentali per rimettere in carreggiata una macchina elettorale che si è data come obiettivo intermedio quello delle Europee, per poi tornare nuovamente a bussare al portone di Palazzo d’Orleans.
Catania, dunque. Un’ipotesi da vagliare con attenzione. O per sé o per qualche altro esponente del movimento. Di certo c’è che una proposta in campo ci sarà sicuramente. E non solo per sparigliare le carte, ma per giocarsela fino alla fine. In fondo, la conquista di due uninominali alle Politiche ha dato la conferma a De Luca che c’è uno spazio politico oltre i blocchi di centrodestra, centrosinistra e cinque stelle.
Il dettaglio delle Regionali ci dice, invece, che in provincia di Catania l’ex sindaco di Messina è andato oltre il 21%. Ovvero, circa 5 punti percentuali sopra le liste che lo hanno sostenuto. Numeri che hanno consentito a Ludovico Balsamo, già assessore di Salvo Pogliese, di entrare all’Ars. Resta dare una prospettiva anche a quanti hanno scommesso sul leader peloritano senza raccogliere nulla. Anche per questo De Luca sta pensando alla mossa del cavallo. Anzi, dell’elefante.
Si tratta insomma di decidere la strategia e agire. Perché c’è un’altra città che fa gola al capo di Sud chiama Nord. Ed è Taormina. Una piazza sì prestigiosa, ma leggera stando al numero degli abitanti. Un ingrediente che tuttavia non guasterebbe alcun piano strategico. Non fosse altro che, se eletto, non avrebbe l’obbligo di lasciare l’Ars e il progetto di guidare il governo ombra regionale.
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04 Ottobre 2022, 05:00