09 Ottobre 2024, 07:21
2 min di lettura
CATANIA – Poco può fare la campagna di comunicazione se l’evidenza è un’altra. Poco l’educazione ambientale o alla corretta differenziazione della spazzatura sin tra i banchi, se quel che si vede dalla finestra della propria classe è una grande e maleodorante discarica.
Perché è questo che osservano i bambini che frequentano il plesso Case Sante dell’Istituto comprensivo Dusmet Doria: lungo la ringhiera di recinzione, proprio sotto il cartello stradale che indica la presenza di una scuola, una montagna di sacchetti, rifiuti e deiezioni, fa bella mostra di sé.
L’abbandono incondizionato di rifiuti nel centro città, molto vicino ai principali monumenti e comunque in zone frequentate anche dai turisti, resta un problema di enorme portata, nonostante le azioni poste in essere da Palazzo degli elefanti e la recente iniziativa “Catania è casa” volta proprio a coinvolgere la cittadinanza.
Quanto meno nei pressi della via Plebiscito dove, percorrendo poche centinaia di metri, ci si imbatte in numerose micro discariche: in via Case Sante, vicino la scuola, via Grottamagna, accanto la chiesa, via Castromarino, di fronte a numerosi ristoranti, via Fiorentino, dietro la facoltà di Giurisprudenza, per dirne alcune.
Situazioni allarmanti, zone in cui la spazzatura viene buttata regolarmente, come se ci fossero ancora i cassonetti. Luoghi precisi che, ripuliti di tanto in tanto, in poche ore ritornano al punto di partenza.
Come testimonia un cittadino che segnala alla pagina Lungomare Liberato – che poco prima aveva denunciato la presenza di spazzatura – la formazione di una discarica a poche ore dalla rimozione dei rifiuti. “Un lettore ci ha appena mandato queste foto e questo triste messaggio:
“Dopo il vostro post di ieri su via Grotta Magna, il Comune di Catania ha pulito. Sono passato poco fa e sta fa nuovamente fetendo – si legge. Ripulire, spendendo risorse economiche, per ritrovarsi nella stessa situazione dopo alcune ore, non ha alcun senso continua. Bisogna semplicemente trovare i responsabili e nel caso di attività commerciali, sanzionarle a dovere. O si agisce in questo modo o non ne usciremo mai”.
Il modo per farlo potrebbero essere le telecamere. In questi punti, infatti, non vi sarebbero occhi elettronici, posizionarli potrebbe costituire molto più di un deterrente. L’idea c’è, ma non si conoscono i tempi. “Affrontare questo fenomeno non è semplice – afferma l’assessore comunale all’Ambiente, Massimo Pesce. Ripuliamo regolarmente e regolarmente i cumuli di rifiuti si riformano“. Per quanto riguarda i controlli: “L’intenzione – conclude – è comprare le telecamere di ultima generazione“.
Pubblicato il
09 Ottobre 2024, 07:21