03 Novembre 2016, 19:12
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CATANIA – La faticosa rincorsa del Catania verso posizioni più consone al suo blasone ed alla sua travagliata storia calcistica passa anche attraverso l’attaccamento alla maglia di alcuni giocatori che hanno accettato la sfida di ripartire dal basso della terza serie dopo aver indossato la gloriosa casacca rossazzurra nell’olimpo del calcio italiano. E lo hanno fatto con umiltà, attaccamento, passione ed estrema determinazione, al di la dei risultati pratici scaturiti dalle singole prestazioni sul rettangolo verde. Già, perché a prescindere da un gol sbagliato, da un passaggio approssimativo o da una corsa disperata sotto la Curva dopo aver sbattuto il pallone in fondo al sacco avversario, gente come Biagianti e Paolucci ha già ampiamente dimostrato di voler contribuire fattivamente alla risalita etnea. Non a caso, entrambi hanno posto il definitivo sigillo sulla recente vittoria in rimonta contro la Paganese, griffando tre punti importanti per la classifica e rilanciando mai sopite ambizioni.
“Per me segnare con la maglia del Catania è sempre una grande emozione, in serie A come in Lega Pro – ha affermato capitan Biagianti – non fa differenza. E’ un’emozione indescrivibile sempre… così come è unica questa città dove sono voluto tornare a tutti i costi. Contro la Paganese siamo riusciti a ribaltare il risultato con una grande prova d’orgoglio collettiva perché lo svantaggio subìto poteva davvero rappresentare una mazzata. Sono felice anche per Michele che cercava da tanto questa rete scacciacrisi. Lui i gol li ha sempre fatti e sono convinto che ci darà una grande mano d’aiuto per il raggiungimento degli obbiettivi, come d’altronde tutti i miei compagni. Il mio gol? Non ho segnato tanto nella mia carriera, non è una mia specifica prerogativa perché il mio ruolo non è quello di goleador. Però posso dirvi che mi sono emozionato tanto, anche perché credo di essere riuscito a fare un bel gesto balistico, stoppando il pallone di petto (sul bel lancio di Di Cecco) e superando il portiere avversario con un pallonetto in giravolta! Poi, ancora incredulo, la corsa sfrenata sotto la Curva Nord. Abbiamo dato una risposta importante a noi ed ai nostri tifosi che hanno sofferto tanto negli ultimi tempi. Sappiamo che siamo una grande squadra e anche in trasferta possiamo fare la differenza: con la giusta cattiveria e grinta arriveranno anche le vittorie lontano da casa. Possiamo dare di più e ci sproniamo a vicenda per migliorare il nostro rendimento”.
L’altro ex, tornato volentieri ai piedi dell’Etna, risponde al nome di Michele Paolucci. In rossazzurro ha vissuto forse la sua migliore stagione in serie A, segando gol importanti e partecipando da protagonista persino all’epica impresa di vincere il derby a Palermo 0-4. Suo fu, infatti, il quarto gol in quella storica circostanza in serie A. Nelle ultime settimane aveva giocato col contagocce, partendo anche dalla panchina ma domenica scorsa ha…suonato la carica sbattendo in rete con rabbia il pallone cha ha avviato la rimonta sulla Paganese. “Non è un caso che io e Marco (Biagianti n.d.r.) abbiamo deciso la partita. Tutti siano attaccatissimi a questa maglia – ha ribadito il centravanti – perché questa squadra ha un’anima. Cuore e grinta sono le nostre caratteristiche peculiari ed il “Massimino” è tornato a vibrare come ai bei tempi. Questa città è pronta ad… esplodere d’entusiasmo e noi ce la stiamo mettendo tutta, ben sopportando l’inevitabile pressione a cui siamo sottoposti. Siano vivi più che mai e sputeremo sangue per riportare in alto il Catania. Con Rigoli ho un rapporto diretto, senza polemiche. Lui mi ha dato fiducia e mi ha fatto piacere poterlo ricambiare segnando. Un gol che voglio dedicare anche ai miei compagni Calil e Russotto. Tutti i ragazzi si allenano bene e mi dispiace tanto quando vengono fischiati per qualche errore in campo”.
Insomma: Biagianti-Paolucci, grinta e determinazione da vendere. Esempi tangibili, da seguire ed emulare, per il definitivo riscatto rossazzurro.
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03 Novembre 2016, 19:12