Catania, torna la Start Up Cup 2022: progetti in gara - Live Sicilia

Torna la Start Up Cup Catania 2022: idee e progetti in gara

La competizione tra idee imprenditoriali: tempo fino all'8 settembre, i primi tre classificati parteciperanno all'edizione regionale
INNOVAZIONE
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CATANIA – Start Cup Catania nasce nel 2014 come competizione di idee imprenditoriali su base nazionale, rientrando nel circuito in primis con le esperienze di Catania, Palermo e Messina successivamente con l’ingresso della città di Enna. “Il fermento c’è”, dichiara Rosario Faraci, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese dell’Università di Catania e presidente del comitato tecnico-scientifico dell’iniziativa, aggiungendo: “per vocazione o necessità” di tanti ambiziosi giovani.

Nelle scorse edizioni Catania si è contraddistinta raggiungendo due volte (2014 e 2021) il podio della Start Up Cup Sicilia mentre a livello nazionale negli otto anni per tre volte, tra cui l’anno scorso, i catanesi partecipanti sono rientrati tra i primi quattro progetti vincitori nelle loro specifiche sezioni: Information Technology piuttosto che Sostenibilità o Area Industriale.

Un caso d’ispirazione, dunque, può essere senz’altro la recentissima testimonianza in cui i prodotti Kymia, creme anti-age estratte dal mallo del pistacchio, hanno trovato il favore di investitori dopo il successo locale, regionale ed infine il posizionamento tra i primi quattro nella sezione Sostenibilità. Per citare qualche altro esempio Creation Dose negli anni passati arrivò secondo ai piazzamenti italiani, destando entusiasmo con l’originale progetto del founder Alessandro La Rosa o come avvenne nell’ambito di ricerca e sviluppo universitario con l’applicazione Tobesia, piattaforma ideata dal professore Latteri, per mettere in contatto pazienti soggetti all’obesità con tutta la rete di professionisti che intervengono a supporto come psicologi, dietista, cardiologo e così via, in modo da monitorarne i progressi e il processo di guarigione.

Nell’iter del contest, infatti, le proposte vengono innanzitutto vagliate dal comitato tecnico-scientifico per una prima selezione che permetterà di accedere alla business plan competition. È qui che i team selezionati, assistiti da componenti dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Catania, da Coach & Play e da Vertis SGR, si contenderanno una delle tre premialità messe in palio: il premio di 5.000 euro offerto da Free Mind Foundry, il secondo premio di 2.500 euro e il terzo di 1.500 euro.

I primi tre classificati parteciperanno in seguito alla Start Cup Sicilia 2022 che si tiene a Palermo, presso la sede dell’Unicredit, alla fine di ottobre e avranno la possibilità di concorrere per l’accesso al Premio Nazionale per l’Innovazione di PNI Cube che quest’anno si svolgerà in Abruzzo l’ultima settimana di novembre (nel 2019 fu proprio Catania la sede della premiazione, aprendo le porte della suggestiva location dei Benedettini).

I tre progetti finalisti sono quelli che godono di maggiore visibilità, ricevendo il premio sostenuto dai diversi sponsor aderenti alla manifestazione a seguito della costituzione di una società SRLS o SRLS comprovata. Facendo due calcoli, così “per gioco” negli otto anni sono state immesse nel tessuto siciliano più di 24 start up innovative, fornendo un impatto notevole a livello economico.

“212 Start up solo nella provincia di Catania, 695 siciliane e 14701 nazionali di cui una trentina provenienti dal contest etneo significa che l’imprenditoria giovanile è attiva. Infatti, mettendo insieme i precedenti attori come la Tim#WCup insieme allo spontaneismo e al notevole apporto fornito dal dottore Perdichizzi, adesso riversato nell’incubatore di progetti innovativi che trova sede in Isola, Catania risulta una piazza dinamica e attrattiva, con una discreta consistenza di start up per una città che non ha grandi infrastrutture dedicate.”

A dimostrazione di ciò Catania è stata presa nuovamente in considerazione da Startupblink come decima tra le città italiane nella speciale classifica mondiale delle nuove imprese ad alto contenuto di innovazione, confermando l’apprezzamento racchiuso nel discorso d’inaugurazione dell’anno accademico del Ministro dell’Università e della Ricerca della Repubblica Italiana, Maria Cristina Messa, in riferimento al contributo pari al quasi 5% nazionale per le spin off accademiche promosse da docenti e ricercatori.

Il tassello mancante sembrerebbe legato alle iniziative sostenute da altre realtà rispetto le già note, come nel caso di Resto al Sud: “Se oltre al supporto di enti privati ci fossero più infrastrutture per le start up di iniziativa pubblica, provenienti dal comune di Catania, dalla città metropolitana di Catania o dall’Università per dare spazio e visibilità ai progetti, tramite aree di coworking in cui collaborano coach, mentor e professionisti, si raggiungerebbe quell’ecosistema strutturato come Torino o Napoli arrivando a dialogare con grandi investitori” conclude il professore Faraci, aprendo nuovi scenari per la nona edizione in corso.

Questo l’auspicio per il futuro in cui Investor day, Start Up Cup e crowfunding saranno solo alcune delle premesse attuate dal capoluogo etneo per lo sviluppo di una rete imprenditoriale giovane e consolidata.


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