16 Novembre 2016, 18:47
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CATANIA – Il Catania c’è. I risultati parlano chiaro ed i numeri anche: 4 vittorie nelle ultime 4 gare in casa e 4 pareggi esterni, tutto porta a 16 punti in 8 gare media di 2 punti a partita. Una marcia convinta e convincente come la vittoria contro il Catanzaro, da battaglia. Ma la vittoria sul Catanzaro, e la zona playoff raggiunta, rivolge una domanda diretta a Pino Rigoli: “il dado è tratto?”. Il Rubicone non esiste più, sia chiaro, ma chiedersi a che punto è, allora, questo Catania sembra lecito.
La striscia positiva, però, non deve illudere anche perchè non siamo neanche a metà campionato, ergo scarpe strette e pedalare fin dalla sfida sul campo della Virtus Francavilla. Emergenza difesa da alleviare, con Gil e Bergamelli rossi di rabbia e Djordjevic con la croce rossa dell’infermeria. La formazione non sembra lasciar spazio a sorprese: quello che va da Pisseri al duo Di Grazia-Mazzarani, salvo infortuni e squalifiche, è un meccanismo che gira alla semi-perfezione. La punta è e rimane il dilemma, ma Paolucci mostra segnali importanti.
A De Sanctis e Bastrini toccherà alzare l’attenzione contro una Virtus Francavilla capace di conquistare ben 13 punti nelle ultime sei giornate. Gara dunque tosta ma fattibile e con un’incognita. Servirà il Catania accorto, corto e persino brutto, ma votato a muovere solo la striscia utile e la classifica, o vedremo maggiore intraprendenza e personalità fuori rispetto alle solo due reti fatte e i punti persi contro Taranto, Reggina e Melfi? L’unica cosa da fare prima che a questa domanda venga data una risposta, è attendere.
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16 Novembre 2016, 18:47