Catania, "traffico di migranti": il presunto capo lascia il carcere

“Traffico di migranti”, il presunto capo della banda lascia il carcere

Il Riesame si è pronunciato anche su altri tre indagati

PALERMO – Al presunto capo dell’organizzazione sono stati concessi gli arresti domiciliari. Un altro indagato passa dai domiciliari all’obbligo di firma e per due l’ordinanza di custodia cautelare è stata annullata.

Sono le decisione del Tribunale del Riesame di Catania nei confronti di Mussie Ghirmay, Smret Tesfaionas, Tsegezab Teklamical e Byniam Tesfagabr. Erano difesi dagli avvocati Fabrizio Lanzarone, Manfredi Novara, Cinzia e Antonio Pecoraro.

Nel 2020 furono coinvolti nel blitz “Glauco IV” della polizia, coordinata dalla Procura di Palermo. Avrebbero fatto parte di un’associazione criminale che gestiva i viaggi dei migranti verso l’Italia.

L’associazione agiva su due fronti diversi: il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e l’esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria tramite il cosiddetto metodo “hawala», utilizzato principalmente per il pagamento dei viaggi dei migranti o come prezzo della loro liberazione dai centri lager in Libia.

Il processo ha vissuto una fase travagliata. La Procura lo ha incardinato a Palermo ed invece la competenza era del Tribunale di Catania. La difesa ha eccepito la questione, ma la Corte d’Assise ha erroneamente trasmesso gli atti a Milano che si era già dichiarato incompetente. infine la Cassazione ha stabilito che il processo va celebrato nella città etnea.


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