25 Luglio 2013, 07:00
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CATANIA – L’improvviso ha bisogno di una lunga preparazione. Il motto dei grandi guru del marketing calza a pennello all’idea di programmazione politica di Valentina Scialfa. “L’assessora” della Giunta Bianco è un treno in corsa; nelle sue azioni ha in mente di mettere pilastri solidi, ma anche creatività “viste le risorse esigue delle casse comunali”. Non ha prosciutti sugli occhi e soprattutto non vuole fare proclami ai cittadini: tra i suoi ruoli ci sono deleghe delicate come Università e Scuola che richiedono sforzi considerevoli per superare le difficoltà finanziarie. “Programmazione seria, rigorosa e dettagliata” è il percorso per poter prevenire da un lato le criticità e affrontare, dall’altro, con puntualità le emergenze. Sicurezza, legalità e cultura sono le direttrici su cui sui muove la sua linea amministrativa, senza dimenticare profonda sensibilità sui temi sociali, come violenza sulle donne e tratta delle schiave. Perchè è dalla crescita culturale e sociale che Catania può far ripartire la sua economia.
Intanto come ha trovato lo stato della macchina del comune in merito agli assessorati che il sindaco Bianco le ha affidato?
“Le deleghe che il Sindaco ha voluto affidarmi richiedono impegno e determinazione, allo scopo generale di ridisegnare il futuro di Catania, restituendola alla dimensione delle più importanti città europee. Il compito che mi attende appare complesso, ma al contempo ricco di stimoli. In questa prospettiva ho già trovato un buon feedback all’interno della struttura comunale, con un gruppo di risorse umane sensibile e voglioso di rimboccarsi le maniche per raggiungere gli obiettivi prefissati”.
Quale è il settore con più criticità?
“Le difficoltà più delicate riguardano la situazione economica e le poche risorse disponibili. In tante cose occorrerà fare di necessità virtù e affidarsi alle idee e alla creatività. Le soluzioni però ci sono: pilastro fondamentale sarà una seria, rigorosa e dettagliata programmazione, capace di prevedere le situazioni critiche e allo stesso tempo rispondere con efficacia ed efficienza tanto all’ordinario, quanto alle situazioni di emergenza”.
Su cosa intende basare il rapporto con l’Università e gli organi d’Ateneo?
“Il rapporto tra il Comune e l’Ateneo della città sarà di continuo confronto e collaborazione, non soltanto per ciò che concerne la vita degli studenti sul territorio, ma anche e soprattutto per avviare iniziative comuni, utili alla crescita culturale, sociale ed economica della città. Mi adopererò subito per promuovere specifici incontri con gli organi universitari e con le rappresentanze degli studenti per verificare gli ambiti di incidenza dell’azione comunale e raccogliere proposte e richieste. L’idea è quella di far assurgere Catania al ruolo di città universitaria di respiro internazionale, capace di ascoltare l’evoluzione della scienza e di proporre una ricerca di alto livello. In questo progetto vanno coinvolte tutte le forze della città istituzionali, economiche e imprenditoriali, che quelle economiche. Tutti, insieme, dobbiamo rimboccarci le maniche”.
Il suo primo obiettivo in merito alle scuole, e soprattutto all’edilizia scolastica?
“L’obiettivo principale è quello di mantenere in massima sicurezza ed efficienza il patrimonio di edilizia scolastica esistente e che ricade nelle competenze territoriali dell’Amministrazione comunale di Catania. E’ chiaro che lo sforzo dell’Assessorato sarà quello di cercare di elevare lo standard attuale dei livelli di manutenzione dei plessi scolastici. Infatti posso già anticipare la notizia che, congiuntamente agli uffici tecnici dell’Amministrazione, è stato stilato un programma di interventi relativi alla messa in sicurezza, specifico per l’adeguamento alle norme antincendio, che vedrà coinvolti nel prossimo biennio 27 plessi scolastici, in pratica tutti quelli a maggior rischio e che sarà finalizzato all’ottenimento dei certificati di prevenzione incendi. Tale programma verrà comunque integrato prossimamente in maniera da poterlo allargare a tutti gli edifici scolastici”.
Bianco in queste prime settimane di mandato sembra aver messo al centro delle priorità la sicurezza a tutti i livelli, anche sul rischio sismico. Avete pianificato i sopralluoghi degli edifici in questo periodo approfittando della chiusura delle scuole?
“E’ logico che nel progetto del Sindaco, che riguarda in generale tutti gli aspetti di sicurezza della città, i problemi delle scuole siano in primo piano. E’ per questo che sin dall’inizio dell’attività di questo assessorato è stata attenzionata la problematica relativa alla sicurezza sismica degli edifici scolastici. Sarà mia cura procedere immediatamente a convocare tutta una serie di conferenze di servizi finalizzate anche alla determinazione della spesa necessaria per mettere in atto le procedure di legge. Voglio evidenziaria che allo stato attuale le normali verifiche ci hanno rassicurato sul sufficiente grado di sicurezza delle strutture scolastiche, costantemente monitorate dagli uffici tecnici proprio in attesa dell’inizio del nuovo anno scolastico. Inoltre, ho in mente una forte azione di programmazione che vuole coinvolgere tutti gli edifici scolastici al fine di procedere ad una valutazione che possa garantire i massimi standard di sicurezza, come previsto dalle direttive ministeriali, soprattutto per il rischio sismico”.
In piena campagna elettorale aveva confidato ai nostri microfoni quanto affascinante fosse questa nuova avventura in politica? Oggi che è diventata assessore conferma le sue dichiarazioni?
“Mettersi a disposizione della propria città è un’esperienza civica e amministrativa che non ha eguali, soprattutto al fianco di un Sindaco motivato e capace come Bianco. In questa prospettiva il mio servizio non ha alcunché di politico in senso stretto, ma sposa un modo di vedere il futuro di Catania”.
E’ difficile essere una donna impegnata in politica?
“Per il ruolo che detiene all’interno della famiglia e della società, per la donna è oggettivamente diverso l’approccio a qualsiasi attività lavorativa rispetto a un uomo. E’, però, ampiamente dimostrato che non esiste alcun gap e che le responsabilità e l’impegno non hanno sesso”.
Tra le sue prime iniziative da assessore alle pari opportunità ha voluto creare una rete con le associazioni che lottano contro la violenza sulle donne. Quali sono i suoi progetti in merito? Come si vince questa battaglia?
“L’intento è quello di dare una voce forte ed autorevole al problema, coinvolgendo anche gli organi competenti allo scopo di promuovere azioni di ascolto e protezione. Questa è una battaglia fondamentale che si vince soprattutto diffondendo la cultura del rispetto e dell’uguaglianza attraverso messaggi precisi e con adeguati strumenti di supporto alle vittime reali o potenziali. Quello della violenza sulle donne, comunque, resta un concetto ampio e complesso che supera i confini di Catania e che coinvolge l’intero Paese. Con le necessarie modifiche socioculturali questa è una battaglia che si può vincere, ma tutti insieme, da Pordenone ad Agrigento”.
Nel suo programma prevede anche progetti per contrastare il drammatico fenomeno della tratta delle schiave? A Catania ci sono molte organizzazioni che con le loro operatrici di strada cercano di aiutare queste donne costrette al marciapiede? E’ una lotta che l’amministrazione ha intenzione di intraprendere?
“Il pensiero stesso di un essere umano prevaricato da altri, arrivando alla costrizione e alla mercificazione, mi fa rabbrividire ed arrabbiare. L’amministrazione comunale non potrà non essere in prima fila in questa lotta di civiltà, allorché il recupero della dignità della donna è un principio universale, meritevole di tutela e della giusta attenzione. Peraltro, legalità e sicurezza sono due punti fondamentali su cui passa la stessa crescita della città. Si tratta di un argomento delicato che va affrontato con grande sensibilità, onde evitare inutili azioni repressive che non risolverebbero certo il problema. La strada non è quella di usare violenza contro la violenza”.
Pratiche interculturali e cittadinanza responsabile. Queste sono altre due deleghe che Bianco ha voluto affidarle, su quali direttrici si muoverà l’amministrazione in merito a queste tematiche?
“Si tratta di due deleghe che ritengo fondamentali e che, in un certo senso, regalano un carattere di sistematicità e completezza ai programmi generali del mio mandato. Catania è sempre più una città interculturale dove, si radunano comunità, si confrontano civiltà e si aprono moschee. Occorre necessariamente promuovere una cultura dell’accoglienza, della reciprocità, della difesa dei diritti umani e della solidarietà. Prima però occorre conoscere i nostri nuovi interlocutori. In questa direzione contiamo anche sul prezioso aiuto dell’Università”.
Un obiettivo entro la fine del 2013. Quale?
“Raccordare le sinergie necessarie per trasformare i progetti in concreta realtà. Questo è il primo obiettivo. Mi aspetto che tutti i soggetti istituzionalmente competenti partecipino attivamente e spero pure che ci siano molti privati che condividano il nostro impegno. A fine anno saremo pronti per un viaggio importante”.
Ultima domanda: il sindaco Bianco è scoraggiato dalla situazione finanziaria che vive l’ente?
“No, assolutamente no. Il sindaco ci crede sul serio e sta mettendo tutto se stesso in questo mandato che i cittadini gli hanno affidato. Bianco è un sindaco motivato e capace, e diciamolo, è una cosa rara trovare queste due qualità nella stessa persona. Con orgoglio dico che sto partecipando a un progetto per realizzare il futuro di Catania”.
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