Catania

I fatti della Villa Bellini, il consiglio torna a parlare di sicurezza VIDEO

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04 Marzo 2024, 16:14

6 min di lettura

CATANIA – Tre consigli comunali straordinari sul tema della sicurezza nel giro di appena una manciata di mesi. Non che la cronaca (del resto) sia stata, purtroppo, avida di episodi quantomeno allarmanti: l’ultimo in ordine di tempo, la violenza sessuale alla Villa Bellini ai danni di una 13enne, ha in fondo squarciato quell’apparente percezione di routine quotidiana alla quale forse ci si era abbandonati.

E, così, questa mattina dopo la prima convocazione richiesta da Maurizio Mirenda (Nuova Dc) e la seconda voluta dal gruppo dell’Mpa, questa mattina il presidente dell’assise comunale Seby Anastasi ha richiamato i consiglieri in aula su proposta di una richiesta che ha avuto per primo firmatario Daniele Bottino (FdI).

“È assurdo pensare che quello che è accaduto alla Villa Bellini possa ripetersi – ha detto Bottino -. Mettiamo delle somme in Bilancio per le forze di volontariato che possano essere di supporto alla polizia municipale”.

Un dibattito tutto sommato pacato quello registrato in aula. Poche sciabolate, molte le puntate di fioretto. Nessuno vero scontro tra maggioranza ed opposizione. A concludere la seduta è stato il primo cittadino Enrico Trantino che ha offerto almeno un paio di spunti che, probabilmente, meritano di non passare in secondo piano.

“Siamo sicuri – ha spiegato – che non stiamo alimentando una cintura di protezione che ai nostri tempi non avevamo? Io credo che sia ingeneroso dire che questa amministrazione non abbia fatto nulla sul fronte della sicurezza”. 

Ed ecco il primo spunto: “Sulle telecamere, non è vero che mancavano le Sim: quelle le avevamo acquistate, le anomalie che abbiamo ereditato sono le batterie per un problema che stiamo cercando di risolvere. Alla Villa Bellini funzionano 12 telecamere su 14. Sono aumentati i controlli e i pattugliamenti. Quello che poteva essere fatto, lo stiamo facendo e tutto questo non è merito del sindaco e non dobbiamo fermarci qui”.

Ed ancora (e siamo al secondo tema): Abbiamo chiesto una quota per l’assunzione di 100 vigili urbani a tempi indeterminato. Bastano? Sono solo una goccia nel mare. Con questo consiglio comunale, credo che abbiamo cominciato una nuova stagione perché ho colto una nuova sintonia nel rapporto con la città che favorisce un esempio per gli stesso cittadini. 
Quando parliamo dei fatti della Villa, nessuno sa che quei ragazzi fermati avevano tutti l’Iphone 15: dal giorno del fatto, oltre alla pattuglia quotidiana, ci sono due vigili che dal pomeriggio pattugliano in giro. Da quando quel fatto è successo sono andato un paio di volte alla villa a verificare cosa accade. Non possiamo permetterci di fallire per rispetto della città e dei nostri figli per potersi scommettere in una città della quale essere fieri”.

A seguire una veloce sintesi di tutti gli interventi (in rigoroso ordine cronologico).

Maurizio Caserta (Capogruppo Pd)

“Non possiamo ignorare la questione mafiosa che c’è in città. Così come la vicenda legata ai beni confiscati alla mafia. E quando si parla di risorse, occorre individuarle in modo chiaro sia a livello di personale che economico”.

Maurizio Mirenda (Capogruppo Nuova Dc)

“La seduta di oggi arriva a cinque mesi di distanza dalla prima che avevo proposto io. Devo pensare che l’amministrazione non sia capace di affrontare la questione? Sono soddisfatto del lavoro svolto dall’amministrazione e del Comitato per l’ordine pubblico. Ma ora diamo risposte alla gente, come approvare quei Regolamenti che sono in programma, anziché sprecare denaro pubblico”.

Damien Bonaccorso (Pd)

“Diamo il benvenuto al mese di marzo e all’ennesimo consiglio sulla sicurezza. Tema importante ma noi siamo stati i primi a chiedere se esista una pianificazione in tal senso: se, come dice il sindaco, il confronto è importante a quel confronto non arriva mai la concretezza dei fatti. Abbiamo sempre avuto solo dichiarazioni-spot”.

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Piermaria Capuana (Capogruppo FI)

“Denunciare diventa un fatto importante. E diventa un fatto importante anche andare nelle scuole per contrastare microcriminalità e degrado urbano, in linea con le proposte che abbiamo promosso all’amministrazione. Si parla spesso di telecamere ma se queste telecamere non c’è chi le guarda e chi sanziona allora non servono a nulla. Chiediamo un patto per la sicurezza che coinvolga le istituzioni”.

Simona Latino (Nuova Dc)

“Un tema proposto da noi anche cinque mesi fa, ad oggi da parte dell’amministrazione non abbiamo avuto risposte”.

Graziano Bonaccorsi (M5S)

“La natura stessa di questo consiglio mi conferma che non si capisce se sul tema sicurezza si stia investendo o meno. Più di una settimana per sistemare una grada in via Santa Sofia. Strade gruviera come quella di San Giovanni Galermo. Non c’è bisogno di fare riunioni di consiglio quando il tema della sicurezza diventa una discussione sulla teoria”.

Serena Spoto (Mpa)

“Lo svuotamento della pianta organica del Comune è al limite del ridicolo. E dobbiamo dare tempo all’amministrazione per poter lavorare nel tentativo di risolvere la questione. Quello che è accaduto alla Villa Bellini va affrontato dal punto di vista delle azioni in riferimento alle violenza sulle donne. Chiedo che venga tenuta in considerazione la possibilità di istituire un Punto viola”. 

Paola Parisi (FdI)

“Sono stata testimone appena qualche giorno addietro dell’aggressione in piazza Stesicoro di un gruppo di ragazzini ai danni di un indiano che lavorava per Glovo. Il problema della sicurezza non può risolverlo il Comune di Catania ma la presenza delle forze dell’ordine diventa un deterrente e, signor sindaco, come disse in campagna elettorale le chiedo con forza di far sì che intervenga l’esercito per migliorare le condizioni di sicurezza”.

Alessia Trovato (Trantino sindaco)

“Quella di oggi non è una perdita di tempo. Occorre ripartire dalla video sorveglianza che può essere un deterrente: abbiamo presentato una mozione per coinvolgere le associazioni di volontariato. E non sottovaluterei nemmeno la questione legata ai branchi di cani randagi”.

Alessandro Campisi (FdI)

“Mi spiace aver sentito colleghi che parlano di “cappelli” da apporre su queste vicende o di “copiato” a proposito della questione sicurezza. Noi abbiamo un sindaco che sta chiedendo con forza l’arrivo di nuovi vigili urbani, di ripristinare le telecamere, di attivare più Ztl. Personalmente, ho a cuore le sorti della Biblioteca di via Plaja che potrebbe essere destinata ai più giovani del quartiere di San Cristoforo”.

Letterio Buceti (FdI)

“È giusto parlare della sicurezza. Anche se è un tema che abbiamo affrontato: l’azione amministrativa non può essere attribuita esclusivamente al sindaco o alla giunta. Anche noi abbiamo l’onere e l’onore di agire. Quanto è accaduto alla Villa Bellini sarebbe potuto avvenire in qualunque altra parte della città: che si riparta dalle telecamere e dalla riqualificazione urbanistica”. 

Anna Vullo (Pd)

“Ho ascoltato con pazienza e vorrei evitare di essere polemica. Chi ha richiesto questo consiglio ha detto che la nostra città gode di ottima salute ma, a giudicare dagli interventi, qualcosa non quadra. Come ho già detto in altre occasioni, sulla sicurezza vanno prese subito misure operative. Vigliamo risposte nel merito”.

Giovanni Magni (FdI)

“Sono contento che il sindaco stia svegliando le coscienze lanciando il messaggio che le istituzioni non sono distanti dalla città. Non siamo certo ingenui e sappiamo che in questi cinque anni ci sarà molto da lavorare”.

Riccardo Pellegrino (FI)

“È vero che la tematica di oggi è importante ma, forse, ci è sfuggito qualche passaggio. Occorre ridare sicurezza a quegli imprenditori che vorrebbero investire a Catania: Louis Vuitton, Gucci. È vero lo Stato ha lavorato e sta lavorando ma non dimentichiamo che tanti pusher sono alimentati dall’alta borghesia. Personalmente, non ho paura di metterci la faccia e di affrontare la questione”.

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04 Marzo 2024, 16:14

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