CATANIA – Vi sarebbero “poche pattuglie soprattutto in corrispondenza degli ingressi nord e ovest della città“. O in “zone calde come il quartiere Zia Lisa o lungo la Playa” di Catania. Durante l’ultimo consiglio comunale, il consigliere di Fratelli d’Italia, Andrea Barresi, si rivolge direttamente al comandante della polizia municipale Diego Peruga, per segnalare alcune questioni relative al controllo del territorio.
“Credo sia giusto sottolineare il lavoro straordinario della polizia locale in città – esordisce Barresi – ma chiedo maggiore accuratezza nella parte Nord, a San Giovanni Galermo ad esempio e nelle zone di confine con i paesi etnei. Non c’è una pattuglia nelle ore di punta – tuona -. La scorsa settimana, mi duole dirlo, non ho visto una pattuglia alla Playa. Sono convinto che il signor comandante proverà a rimodulare i servizi e a relazionarsi con l’assessore pro tempore che è il sindaco”.
“Poche unità”
A rispondere al consigliere, alcune ore dopo, è lo stesso primo cittadino Trantino. “Non disponiamo di tante unità di personale della Polizia locale rispetto al fabbisogno. Ne abbiamo assunto 80 e attendiamo il rendiconto (speriamo entro fine luglio) per inserirne in servizio altri 100. E 20 dovrebbero giungere tra poco – scrive su Facebook -.
Aggiungendo in seguito: “Le zone sono quelle centrali solo perché, fino a quando non sarà modificata la normativa (e ho personalmente rivolto alcune proposte in tale direzione), sarà impossibile agire nei confronti di chi è impossidente, rendendo vani gli interventi. L’importante è intervenire e far capire quello che dovrebbe essere già chiaro a tutti: la città funziona se le regole le rispettiamo”, risponde ancora Trantino.
Eppure, più di qualcuno legge tra le righe di quanto affermato da Barresi un invito al sindaco a nominare l’assessore mancante, dopo l’addio di Alessandro Porto, approdato ai lidi dell’Assemblea regionale. A coprire il posto vacante dovrebbe essere un autonomista, affinché sia rispettato in Giunta l’equilibrio tra le forze di maggioranza. D’altronde, Porto era autonomista quando ricopriva la carica di assessore, prima di passare a Fratelli d’Italia una volta all’Ars.
Fibrillazioni in maggioranza
Ma qualche malalingua sussurra che il primo cittadino potrebbe farsi tentare, e nominare qualcuno del suo partito, molto vicino all’ex sindaco Pogliese. Il nome che circola è quello di Luca Sangiorgio, coordinatore comunale di FdI che, raggiunto dalla nostra testata risponde divertito. “Sono anni che si fa il mio nome”, dice. Sebbene in tanti affermino di non averlo visto alle ultime riunioni della sua formazione politica, forse per evitare imbarazzi. E che, comunque, qualcuno vorrebbe in Giunta sì, ma al posto di un altro esponente meloniano.
Quello di Luca Sangiorgio, dunque, sarebbe un nome messo in giro per agitare le acque tranquille della maggioranza, secondo altri, convinti che il sindaco non avrebbe alcuna intenzione di innervosire gli autonomisti e che Trantino rispetterà i patti elettorali, dettando però lui tempi e modalità come già fatto con le società partecipate.
Le “altre” ipotesi
Anche se, su chi potrebbe sedere in Giunta, le bocche restano cucite. Potrebbe trattarsi di una donna, ipotesi che manderebbe in soffitta quella di Roberto Commercio, che circolava in un primo tempo anche se mai confermata. Difficilmente però potrebbe essere quella della consigliera Serena Spoto, avendo il sindaco più volte fatto capire di non voler attingere al senato cittadino.
Sullo sfondo resterebbero i desiderata di alcuni consiglieri comunali che, da tempo, chiedono quel mini rimpasto che sarebbe parte dell’accordo elettorale. Per il quale sembra che il sindaco attenda ancora che dalla Regione approvino la norma che concederebbe a Catania l’undicesimo assessore, per non dover sacrificare uno tra i suoi fedelissimi, il vicesindaco La Greca e l’assessore ai Lavori pubblici, Sergio Parisi, unici a poter saltare senza turbare fragili equilibri.