Cavalli chiusi in gabbia |Favorita, viaggio nel campo ostacoli dopo il sequestro

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03 Marzo 2013, 06:15

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PALERMO – Venticinque cavalli che scalciano e si dimenano. Cinquanta occhi che svelano rabbia mista a paura. E, intorno, una struttura sequestrata. Benvenuti al campo ostacoli della Favorita, dove venerdì sono scattati i sigilli disposti dal nucleo di Tutela del patrimonio artistico della polizia municipale: benvenuti, cioè, in una struttura nella quale gli animali possono rimanere, ma non possono uscire dai box. Nella quale, in altre parole, non possono muoversi, non possono correre, non possono saltare liberamente per il campo.

I palafrenieri, in una fredda mattina d’inizio marzo, sono al lavoro. “I cavalli hanno bisogno dei loro spazi, devono poter galoppare e sbizzarrirsi, così sono in gabbia”. Nella loro prigione di legno, alle loro spalle, gli equini scalciano: scossi, nervosi, “intrappolati”. Le orecchie sono in continuo movimento e captano anche il più piccolo rumore, le narici annusano l’aria alla ricerca di segnali. Da ogni gesto trasuda il desiderio di libertà.
Alla base del provvedimento ci sarebbero gravi danni alla bellezza artistica dell’area, abusivismo e cattiva gestione dei rifiuti. All’arrivo di Livesicilia al comprensorio, però, la situazione non pare così tragica: i box sono puliti, nessun rifiuto organico, gli stallieri sono presenti in gran quantità, e i cavalli sono accuditi regolarmente. La vera emergenza sembra essere lo stato di estremo disagio in cui versano gli animali a seguito del provvedimento. Nessuno dei proprietari, inoltre, è presente e partecipe alla sofferenza degli animali.

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La limitazione del movimento, spiegano gli stallieri, può avere gravi conseguenze: per la buona salute del cavallo è infatti necessario garantire la possibilità di un frequente movimento all’aperto. “Il movimento è indispensabile per mantenere sane le articolazioni, per una buona digestione, una respirazione regolare e per stimolare il metabolismo dell’animale – continuano i palafrenieri – I cavalli scalciano da ieri, hanno bisogno di libertà, così facendo si arreca danno esclusivamente a loro”.
Ma la sofferenza per i quadrupedi non finisce qui. I sigilli sono stati posti anche sul mangime. A detta dei custodi è permesso l’ingresso di cibo all’interno del comprensorio. Sono venticinque i proprietari degli animali. Nessuno, però, al momento ha cercato di ovviare al problema. “I cavalli hanno bisogno di mangiare due volte al giorno – fanno sapere ancora gli stallieri – il cibo posto sotto sequestro non può essere toccato e fin adesso nessuno dei proprietari ha fatto nulla in merito. Stamattina abbiamo finito le razioni di fieno, non so come si potrà superare il weekend”.

Il comprensorio comprende quattro campi, di cui uno in erba e tre in sabbia, aree per il riscaldamento e il salto libero dei cavalli ed impianti doccia per la pulizia dei quadrupedi: i sigilli sono stati posti ovunque. I Rangers d’Italia, a cui è stata affidata la custodia giudiziaria del comprensorio, hanno assicurato che, dopo aver appurato la presenza degli animali all’interno delle stalle, è stato garantito il diritto del movimento nell’area antistante i box. Troppo poco, sembrano voler dire gli equini scalcianti.

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03 Marzo 2013, 06:15

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