Ce l’abbiamo fatta | Un montascale per Laura

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09 Gennaio 2014, 06:00

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CATANIA– Laura Salafia può tornare a sorridere con un motivo in più per farlo. Finalmente. Lo volevamo tutti ed alla fine tutti, o quasi, hanno risposto con generosità all’appello lanciato da LiveSicilia. Una campagna di sottoscrizione con tanto di Iban e tracciabilità dei versamenti condotta nella massima trasparenza ha toccato la quota auspicata: che doveva essere quella di almeno 11 mila euro per permettere l’acquisto del montascale che, adesso, permetterà a Laura di poter rendersi, almeno in parte, autonoma. Alla fine, 5480 euro sono venuti dalla donazione dei lettori mentre il resto, ovvero 6500 euro, è stato raccolto attraverso l’iniziativa lanciata il 14 dicembre scorso dalla famiglia Comis, proprietaria della ciocco-gelateria C&G in piazza Lincoln, a Catania, con l’organizzazione di un galà della musica al quale hanno risposto ben mille persone.

Il cuore dei siciliani, si sa, è grande. E ancora una volta è stato dimostrato con il gesto compiuto tutti insieme. Due iniziative congiunte hanno permesso di portare a casa questo importante risultato. “L’idea della serata – racconta Gabriella Comis – nasce dal desiderio di regalare uno spettacolo di qualità grazie alla presenza di artisti internazionali e raccogliere i fondi per Laura Salafia utili a comprare il montascale. Quello del 14 – prosegue – è stato il primo appuntamento organizzato con la direttrice artistica dell’Accademia pianistica siciliana, Melù Anastasio e da questa sinergia proporre ulteriori iniziative all’insegna della solidarietà. E – conclude – siamo disposti a contribuire ulteriormente laddove la somma complessivamente raccolta non fosse sufficiente”.

Laura, vittima di uno sparo che le ha cambiato la vita, nell’istante in cui acquisisce la notizia s’illumina: gli occhi sono lucidi per l’emozione e la voce trema. “E’stato il più bel regalo di Natale – racconta. Grazie, grazie infinite. Non bisogna giudicare, no – afferma attaccata al respiratore artificiale – perché un giorno ci presenteremo dinnanzi a Dio ed ognuno di noi discuterà con Lui, in privato, ciò che ha compiuto in questa vita terrena”. Non c’è rabbia in alcuna delle frasi che pronuncia ma solo la voglia di guardare avanti: “Sin dal primo momento – racconta – colui che ha provocato il mio male non è mai entrato nei miei pensieri. Mi dispiace per ciò che ha fatto e sono certa – dice lentamente – che la sua coscienza lo tormenta già abbastanza, provocandogli una grande sofferenza”.

La fede accompagna Laura durante le giornate, alcune lunghe e faticose altre, invece, ricche di momenti di cui poter gioire. Innumerevoli testimonianze di affetto e sensibilità umana, oltre a nuove amicizie e abbracci virtuali; questo è ciò che resta di una storia che stringe il cuore in una morsa a chiunque ne venga a conoscenza. Una storia che ha avuto la forza di aprirsi alla speranza.

 

 

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09 Gennaio 2014, 06:00

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