19 Novembre 2018, 20:31
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AGRIGENTO – Il prefetto di Agrigento, Dario Caputo, ha disposto una certificazione antimafia interdittiva nei confronti della società Girgenti Acque che gestisce la distribuzione dell’acqua in 27 comuni dell’agrigentino. Il provvedimento determina la revoca degli affidamenti, il blocco delle gare in corso e l’affidamento della gestione acque e dei depuratori a un commissario.
La società a gennaio scorso finì sotto i riflettori per un’indagine della Procura di Agrigento che ipotizzò assunzioni di familiari di politici e amministratori pubblici in cambio di favori. L’inchiesta coinvolse 73 persone tra cui il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella, il padre dell’ex ministro degli Esteri Angelino Alfano, Angelo, l’ex prefetto di Agrigento Nicola Diomede, l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, deputati ed ex deputati, politici agrigentini, dirigenti pubblici, giornalisti e avvocati. Agli indagati vennero contestati anche truffa, corruzione, riciclaggio e inquinamento ambientale. (ANSA)
“L’interdittiva antimafia nei confronti di Girgenti Acque impone una attenta e urgente analisi della situazione da parte della Commissione antimafia dell’ARS perché l’acqua e la gestione delle risorse idriche rappresentano temi vitali per la nostra Regione”. Lo afferma il Presidente della Commissione Regionale contro la Mafia e la Corruzione, Claudio Fava, aggiungendo che l’organismo parlamentare ha deciso una missione presso la Prefettura di Agrigento il 13 dicembre, preceduta dall’audizione martedì 11 dicembre, di una delegazione del Forum per l’acqua e i beni comuni. Intanto, i due deputati grillini Matteo Mangiacavallo e Giovanni Di Caro chiedono interventi urgenti: “L’ATI di Agrigento non perda tempo e proceda alla definizione dell’iter di risoluzione del contratto o alla immediata revoca della concessione, alla luce di quanto previsto dall’articolo 94 dal codice antimafia”.
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19 Novembre 2018, 20:31