05 Febbraio 2010, 17:18
1 min di lettura
“C’é un buco nella legge, c’é un problema normativo: serve una correzione”. Questo trapela dalla Cassazione a proposito del dispositivo emesso lo scorso 21 gennaio – nel processo ‘Amante’ – che sposterebbe la competenza dei reati di mafia dai tribunali alle Corti di Assise con il rischio di azzerare molti procedimenti in corso. Nulla di più viene aggiunto, dal momento che le motivazioni della sentenza non sono ancora state depositate e che non è stata redatta alcuna massima di diritto, nemmeno a livello provvisorio. Quel che è certo è che si tratta, appunto, di un effetto dovuto ad una “imperfezione normativa” e, dunque, in grado di riverberarsi non solo sul processo ‘Amante’ ma su un gran numero di altri procedimenti per mafia.
Pubblicato il
05 Febbraio 2010, 17:18