31 Dicembre 2024, 06:04
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PALERMO – Il figlio morto a letto, la figlia in bagno, entrambi al piano terra, che vomitava e non riusciva a respirare. La mamma e il compagno in uno stato di semi incoscienza. Il fatto che la loro camera si trovasse al primo piano della villa ha fatto sì che riportassero conseguenze meno gravi.
È la scena che i soccorritori si sono trovati davanti agli occhi quando la sera di domenica 29 dicembre sono arrivati nella dimora a Sant’Ambrogio, frazione di Cefalù, che la famiglia tedesca ha preso in affitto per le vacanze.
Elmo Pargmann, 63 anni, ha chiamato il 112 prima di perdere conoscenza. La moglie ha tentato di aiutare i figli. Era stordita e cadendo dalle scale si è fatta male alla caviglia.
Il monossido di carbonio non ha lasciato scampo a Jonathan Feierabend, 36 anni. Quasi certamente è morto lentamente nel sonno. La sorella Katharina, di due anni più giovane, è ricoverata in coma farmacologico nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Partinico. Nella stessa struttura sanitaria si trovano la madre Patrizia Pargmann, 62 anni, e il marito di 63 anni. Stanno molto meglio.
La famiglia è arrivata a Cefalù la sera del 28 dicembre. Dopo avere cenato si sono seduti davanti al camino per poi ritirarsi in camera.
Hanno cominciato a stare male. All’inizio hanno pensato ad un’intossicazione alimentare. Il cibo, però, nulla c’entrava. Con il passare delle ore la condizione di salute peggiorava.
“Chiamavamo gli altri al piano di sotto ma non rispondevano”, racconteranno ai soccorritori e agli investigatori. All’indomani sera, intorno alle 22:00, l’uomo è riuscito a comporre il 112.
Tutta colpa del camino killer, secondo le prime indagini dei poliziotti del commissariato di Cefalù, guidati dal dirigente Francesco Virga e coordinati dal procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio che ha disposto l’autopsia sul cadavere del turista deceduto.
Si tratta di un termocamino che dai bocchettoni non ha diffuso solo calore ma anche il letale monossido di carbonio che ha avvelenato l’aria. L’emogasanalisi ha fatto emergere una elevata percentuale di carbossiemoglobina sui feriti. Il responso finale arriverà dall’esame autoptico.
I pm si affideranno a degli esperti per accertare se l’impianto non funzionasse correttamente oppure se ci sia stato un utilizzo sbagliato del camino di Villa Deodata. La struttura, finita sotto sequestro per compiere gli accertamenti, è di proprietà di Carmelina Ricciardello, imprenditrice del turismo che vive fra la Sicilia e la Toscana
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31 Dicembre 2024, 06:04