01 Maggio 2012, 17:22
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Continua la polemica interna all’ente di Formazione Cefop. Dopo la lettera inviata al nostro giornale da un gruppo di lavoratori, fortemente critici nei confronti delle posizioni espresse dal sindacato Snals-Confals, ecco la lettera del responsabile della sigla, Fabrizio Russo. Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile direttore,
leggo la lettera inviata da alcuni lavoratori del Cefop al vostro giornale in data 24/4. Dalle firme apposte ritengo di tratti dei lavoratori cosiddetti “insolventi” cioè i circa trenta lavoratori del Cefop che hanno presentato presso il tribunale di Palermo istanza di insolvenza ai sensi della legge prodi/bis.
Ovvero il club degli amici del dott. Cianciolo.
Mi chiamano in causa sia dal punto di vista personale sia nella qualità di rappresentante sindacale aziendale Cefop per conto dello Snals Confsal e come si diceva una volta per “fatto personale” ed aggiungerei per fatto sindacale desidererei rispondere precisando i termini del nostro e mio punto di vista.
Innanzitutto i fatti:
Da Gennaio 2011 ad oggi i lavoratori del Cefop hanno percepito reddito alcuno solo 3 mensilità di indennità di cassa integrazione in deroga
Cioè si trovano da quasi due anni senza nessun reddito !
Malgrado tutti i lavoratori abbiano attivato le procedure di insinuazione al passivo difficilmente potranno percepire i crediti pregressi. Non è ancora chiaro quale sarà la sorte del tfr maturato negli anni precedenti se cioè potrà essere nella loro disponibilità o se invece tutto si risolverà in una sorta di partita di giro cioè passerà direttamente nella casse del nuovo Cefop.
Dunque per i lavoratori ad oggi niente cassa integrazione, niente retribuzioni pregresse e per centinaia di essi niente lavoro.
Una vera macelleria sociale!
L’insolvenza ai sensi della legge Prodi/bis.
L’insolvenza ai sensi del decreto legislativo 270/99 attivata dai già citati trenta lavoratori non ha certo risolto questi problemi, anzi li sta aggravando.
Per il pregresso dei lavoratori abbiamo già scritto prima.
Per quanto riguarda poi il decreto assessoriale per il piano formativo 2011 da 12 milioni di euro per il Cefop malgrado queste risorse consentissero la ripresa occupazionale di tutti i lavoratori si è voluto procedere al ricorso ad una cassa integrazione tanto immotivata quanto ad oggi inefficace.
Ne i commissari straordinari ne i sindacati firmatari dell’accordo hanno voluto prendere in considerazione la proposta”in subordine” dello Snals Confsal di attivare un contratto di solidarietà che finalmente garantisse un reddito a tutti lavoratori. Tutti.
Ne il piano formativo 2011 del Cefop risulterà più efficace per quanto riguarda il fine delle attività formative cioè l’utenza finale ciò a causa dei pochi mesi di attività formativa per l’anno 2011 di cui dispone il Cefop e per dirla in modo più diretto non formerà proprio nessuno.
Diciamolo chiaramente: è un piano formativo che servirà a finanziare e supportare in gran parte i i costi economici e politici della “operazione”insolvenza.
Per la serie loro se la suonano e loro se la cantano.
Dunque nessun beneficio per i lavoratori ne per la pubblica amministrazione che anzi subirà un aggravio di spesa.
Ma allora a chi è giovata l’attivazione della Prodi bis?
E’ una domanda che riteniamo meriti una urgente risposta.
Gli accordi sindacali
I firmatari della lettera rimproverano anzi rinfacciano allo Snals Confsal ed a chi scrive la firma dell’accordo sindacale del 28 gennaio 2012 “contrattazione di ente prof 2011”.
Ebbene non abbiamo, ne ho remora alcuna a dichiarare di avere fatto uno sbaglio sia pur in assoluta buona fede.
Dimenticano però di scrivere che lo Snals Confsal non ha siglato il successivo verbale di accordo del 26/02/2012.
La mia esclusione dalle liste di reintegro del personale.
Sono molto orgoglioso che ne lo Snals Confsal ne la mia persona abbiano partecipato a questa sorta di lottizzazione spartitoria messa in opera da partiti e sindacati nella redazione delle liste di reintegro al lavoro del Cefop
Non ho scavalcato nessuno ne ho chiesto per me o per gli iscritti allo Snals Confsal alcun favoritismo ciò credo dovrebbe essere una garanzia di trasparenza per i lavoratori.
E comunque su questi fatti abbiamo ancora molto da dire e certo non ci sottrarremo.
I fasti della vecchia gestione.
Lo Snals Confsal ne il sottoscritto hanno partecipato ai fasti della passata gestione del Cefop ne peggio ne abbiamo nostalgia.
Ci limitiamo però a ricordare che tra i firmatari della lettera vi è chi quei fasti li conosce bene e ne ha avuto anzi ampio beneficio.
Da buon saltimbanco qual è però non vuole perdere l’occasione di partecipare ai fasti ed alle prebende del “nuovo corso”. E’ l’Italico costume di almeno una parte dei nostri concittadini.
L’invito al mio dimissionamento.
Ricevo un “caloroso”invito sempre dagli stessi ” colleghi” a dimissionarmi.
Declinato nel lessico Siciliano suona più o meno cosi: “si un ti cunveni tinni vai”.
Era il linguaggio dei campieri e degli appaltatori della Sicilia degli anni cinquanta.
Si commenta da se.
No Prodi/ bis, no lavoro.
Ci sembra infine che i colleghi che scrivono siano tanto aggressivi quanto impauriti.
Vittime inconsapevoli del solito ricatto occupazionale.
Ad essere sinceri insieme a loro tanti altri lavoratori e colleghi.
Ed infatti i signori della formazione alimentano queste paure le esasperano per continuare a garantirsi i loro affari.
Tutto è racchiuso in quella sorta di “dottrina”elaborata dal duo Centorrino-Albert, il pensiero unico della “nuova” formazione Siciliana sintetizzata dallo slogan ”Finanziamo progetti e non lavoratori” che fa tanto comodo a chi in questi anni ha sguazzato nella formazione e ci continua a sguazzare.
I lavoratori sarebbero dunque invisibili per la pubblica amministrazione Siciliana e subalterni completamente ai baroni della formazione ovvero dei politici e dei sindacati.
Una sorta di neo feudalesimo dove i lavoratori dovrebbero seguire nella vita e nella morte i loro padroni enti e cioè i politici.
Per farla breve i lavoratori dovrebbero seguire fino a perdere il loro posto di lavoro le sorti del “loro”ente”.
Cioè se un ente venisse legittimante de finanziato a causa delle sue inadempienze o peggio delle sue illegalità i lavoratori perderebbero il loro posto di lavoro.
Dunque guai a de finanziare un ente!
Non la pensiamo cosi.
Anzi interpretiamo le leggi regionali in vigore,che regolano la formazione professionale in maniera diametralmente opposta.
Ripetiamo leggi ancora in vigore.
Tanto ne siamo convinti che personalmente ho affidato al noto avvocato amministrativista Giuseppe Ribaudo mandato al fine di avviare azione a mia tutela.
Siamo e ci battiamo per una nuova formazione Siciliana senza sprechi ne illegalità e dove soprattutto legalità e rigore nono siano solo a senso unico cioè contro i lavoratori e se taluni colleghi e lavoratori preferiscono percorrere vecchie strade non ce ne faremo certo una ragione.
Il tempo e galantuomo e ci dirà chi era nel giusto e chi invece no.
Cordiali saluti
Fabrizio russo
Pubblicato il
01 Maggio 2012, 17:22