07 Luglio 2021, 16:08
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CATANIA – Un’emergenza continua. Da febbraio, l’Etna non dà tregua, come non la dà l’emissione di cenere. Anche stamani Catania si è svegliata sotto una coltre di sabbia lavica che ha invaso strade e piazze, compromesso per qualche ora anche l’operatività dell’aeroporto cittadino e costretto il primo cittadino a emanare un’ordinanza.
Oltre a imporre il limite di velocità a 30 chilometri orari per le prossime 48 ore, il sindaco Pogliese ha diffuso una nota stampa nella quale, tra le altre cose, invita i cittadini a indossare la mascherina. Le operazioni di pulizia delle strade, per quanto partite immediatamente, procederanno ancora per ore, e respirare la cenere vulcanica potrebbe creare problemi di salute.
La cenere, può creare problemi della mucosa nasale nei soggetti allergici- spiega Gianluca Albanese, Otorino laringoiatra del Policlinico – in particolare a causa delle polveri sottili. Perché, il grosso cade a terra, mentre le piccole particelle restano sospese nell’aria, e quindi possono essere inalate. Questo, nei soggetti sensibili può provocare fastidi o peggiorare riniti allergiche, per cui raccomandiamo frequenti lavaggi nasali e l’uso della mascherina.
“Sicuramente è dannosa per chi ha malattie croniche come l’asma o la broncopatia cronica ostruttiva – afferma la dott.ssa Claudia Crimi, pneumologa al Policlinico di Catania. Sicuramente, la mascherina aiuta a contenere l’inalazione della cenere che, così, viene filtrata. Anche perché, le polveri sottili che si possono depositarsi nei polmoni, irritare, scatenare nuove infiammazioni o riacutizzare i sintomi”.Il consiglio, dunque, è di essere particolarmente prudenti utilizzando la mascherina in strada. Un comportamento che tutti dovrebbero assumere per evitare spiacevoli conseguenze. “Anche i bambini vanno protetti in questo momento, per evitare crisi asmatiche – continua Crimi secondo cui, per quanto non vi siano studi specifici, l’accumulo di polveri sottili potrebbe peggiorare situazioni già compromesse. “È quindi importantissimo – sottolinea – proteggersi utilizzando la mascherina di cui tutti noi siamo in possesso, data la pandemia. Anche perché – conclude – trattandosi di ceneri vulcaniche, sono ricche di silicio che è particolarmente irritante”.
Per ripulire le strade, nell’arco delle 24 ore saranno impiegate 82 persone e 41 mezzi. A dare i numeri è l’assessore all’Ambiente del Comune di Catania, Fabio Cantarella. “Nel turno 4 – 10 del mattino usiamo 20 spazzatrici con 40 persone. Poi conferiamo il rifiuto e ricominciamo: dalle 13 alle 19 saranno 7 le spazzatrici in strada con 14 persone in servizio; il turno serale 22- 4 del mattino prevede 14 spazzatrici e 28 persone”.
Cantarella spiega anche che, l’ordinanza del sindaco prevede di intervenire immediatamente nelle arterie di accesso alla città, in quelle per raggiungere i presidi sanitari e gli uffici pubblici. Con attenzione anche alle zone turistiche, ma anche alle periferie. Illustrando anche il corretto smaltimento del rifiuto. L’ordinanza del primo cittadino impone inoltre anche alla Direzione Manutenzione e Servizi Tecnici di provvedere alla pulizia dei tombini e delle caditoie intasate dalla cenere vulcanica. Adeguata segnaletica per pericolo cenere vulcanica nelle direttrici Nord, Sud ed Ovest, è in fase di sistemazione nelle grandi arterie di ingresso in città, fino a quando non saranno ripristinate le condizioni preesistenti ovvero l’eliminazione della cenere vulcanica dalle strade comunali.
Nella stessa ordinanza, ai cittadini viene fatto obbligo di depositare la sabbia vulcanica, eliminata dagli spazi privati, in contenitori di piccole dimensioni, in prossimità dei cassonetti utilizzati normalmente per il conferimento dei rifiuti e nella zona della differenziata di utilizzare appositi contenitori da depositare separatamente nel giorno stabilito per la raccolta del vetro.
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07 Luglio 2021, 16:08