Cento firme per le donne| “Al convegno solo uomini”

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28 Novembre 2019, 16:37

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PALERMO – Interveniamo in relazione all’organizzazione della XII edizione de Le Giornate dell’Economia del Mezzogiorno dal titolo “Un Paese o Due” presentata alla stampa lo scorso lunedì​ 25 nove”mbre, nella Sala Giunta del Comune di Palermo, a palazzo delle Aquile, ed in svolgimento dal 25 al 30 novembre. Proprio il titolo dell’edizione di quest’anno “Un paese o due?” ci spinge a necessarie inderogabili considerazioni. Esiste un paese dove in materia di economia si confrontano solo uomini? Esiste un paese dove il confronto su economia, sviluppo e mezzogiorno è la convergenza di prospettive e competenze maschili e femminili? Esiste un paese dove prevalga il merito e la competenza e non solo il genere o il ruolo ricoperto? Partiamo dagli invitati alla conferenza stampa di presentazione: nessuna donna, nessuna voce al femminile, nessuna visione al femminile, nessuna competenza al femminile. 5 giorni di dibattiti: oltre 70 relatori e solo 5 donne. Eppure le donne rappresentano oltre la metà della popolazione e da tempo sono presenti in ruoli significativi dell’economia, delle istituzioni, delle imprese e della cultura. Una sessione di lavoro titolata “La reputazione nella scuola e nell’università”: nessuna relatrice. Eppure le donne sono asse portante del sistema scuola e il numero di donne ordinario in alcuni settori dell’Università ha quasi raggiunto la parità con gli uomini. Ma la reputazione resta, pare, appannaggio degli uomini. Una sessione di lavoro titolata “Chi salverà il Mezzogiorno?”: visto che i relatori invitati al confronto sono tutti uomini, dobbiamo ritenere che lo salverà un Uomo. E che la donna sarà invece tra le specie salvate. Una tavola rotonda giorno 29 novembre, per elaborare “5 proposte per il Sud”: invitati al tavolo tutti rappresentanti della politica e tutti uomini.

Eppure le proposte riguardano l’universo della popolazione. E come è scientificamente provato, se il confronto non è arricchito nella diversità di vedute, le politiche proposte riflettono inevitabilmente un bias di genere. Una sessione di lavoro titolata “Operazione verità”: ed anche in questo caso, nessuna donna chiamata ad intervenire. Forse perché la verità è solo al maschile. Ma forse la risposta ai dubbi che ci sono venuti leggendo l’ampio ed articolato programma di interventi è contenuto nel Comitato Scientifico, composto da 24 insigni professori universitari. Tutti rigorosamente uomini. Nessuna Donna. Nessuna. Eppure sono donne il 58% dei laureati, il 52% dei dottori di ricerca, il 48% dei ricercatori, il 37% dei professori associati, il 22% degli ordinari. Il tema della esclusione delle donne da un consesso così importante per il dibattito sul futuro di questa terra, a cui tutti siamo tenuti a partecipare attivamente, senza esclusione di genere e senza porre barriere di alcun genere, rende monco il dibattito e scrive tombale la risposta alla domanda del suo titolo: un paese ad una o a due velocità? ​ Ad una, perché l’Economia è materia per soli Uomini. Prima che una biforcazione tra Nord e Sud, all’origine del mancato sviluppo dell’Italia e del Sud stesso, ​ esiste una questione – e pare anche urgente – che riguarda il merito, la competenza e la cultura di genere. C’è un’ultima considerazione che si ritiene utile porre: la coincidenza che il convegno abbia avuto inizio proprio il 25 novembre, la giornata che universalmente è stata scelta per ribadire la gravità del fenomeno della violenza di genere. Ed è proprio dall’esclusione della donna dal riscatto lavorativo, professionale e sociale che parte il contrasto alla violenza di genere. Perché una donna esclusa dai consessi, è una donna più debole. Ed una donna debole è vittima di violenza. Ma anche un uomo che perde l’abitudine al confronto, anche in congressi sull’Economia, con l’altra metà della società, è un uomo che non viene educato al rispetto dei generi.

È certamente riconosciuto l’alto valore degli organizzatori, ma ci si aspettava, anche da chi ha sostenuto e dato il patrocinio all’evento, maggiore sensibilità e attenzione. Questa riflessione vuole quindi essere un gentile ma fermo monito ad ampliare il raggio di visione, già dal Comitato Scientifico, lavorando ad una XIII edizione dove il tema della parità di genere sia variabile validamente declinata.

Cleo Li Calzi

Valeria Militello

Giovanna Fiume

Rosalba Bellomare

Beatrice Agnello

Eva Deak

Adriana Palmeri

Silvana Polizzi

Milena Gentile

Laura Corona

Giovanna Bruno

Maria Grazia Bottino

Egle Palazzolo

Giovannella Brancato

Ninni Virga

Roberto Baldi

Ida Pucci Minafra

Patrizia Di Dio

Daniela Ferrara

Giuseppe Matranga

Marcello Consiglio

Dario Nepoti

Stefano Tortorici

Eleonora Lombardo

Loredana Rinaldi

Pippi Pisciotta Tosini

Rosalia Imburgia

Daniela Palilla

Chiara Donà Dalle Rose

Adriana Ragonese

Caterina Pasqualino

Carmela Rizzo

Evelina Santangelo

Marco Betta

Angela Lanza

Marco Giammona

Giulia Argiroffi

Roberto Alajmo

Isabella Vesco

Chiara Cappadonia

Roberta Lo Jacono

Daniela Cocco

Claudia Stassi

Antonio Cottone

Patrizia Dall’Acqua

Giuseppina Campisi

Maria Pia Bottino

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28 Novembre 2019, 16:37

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