11 Marzo 2017, 20:06
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PALERMO – Prosegue il botta e risposta tra Rosario Crocetta e il suo assessore al Bilancio, Alessandro Baccei. Dopo le tensioni delle ultime 48 ore, che erano sembrate un preludio a un possibile divorzio, oggi ecco che il confronto a distanza prosegue. Sul tema della centrale unificata degli acquisti, che Crocetta ha criticato in occasione d un evento pubblico. Alle parole del governatore Baccei replica chiarendo una serie di punti.
“Con 6 miliardi di euro di appalti centralizzati (Consip), la Sicilia perderà 7,5% di Pil. Il calcolo è stabilito sulla base dell’importo di 80 miliardi di euro di Pil l’anno – dice Crocetta -. Se quegli appalti dovessero valere per 3 anni, la perdita non sarebbe minore a 2,5% ogni anno”. Nel corso della presentazione del suo movimento “Riparte Sicilia” il presidente della Regione aggiunge: “E’ un danno incalcolabile per la Sicilia, per tutti i siciliani, le imprese e i disoccupati. Il sistema Consip, in atto, viene utilizzato per spostare risorse della Sicilia e del Mezzogiorno, a favore delle grandi imprese del centro-nord, a favore di gruppi monopolistici, danneggiando le piccole e medie imprese. Lo scontro di questi giorni sull’affare Consip, – continua Crocetta – non è un affare ideologico e neppure politico. E’ la battaglia di un presidente della Regione che vuole difendere gli interessi della Sicilia e non vuole che questa regione venga impoverita. Su queste cose io chiedo un dibattito pubblico e soprattutto la revisione a 360 delle linee di politica economica”. Per Crocetta, “qualsiasi appalto deve tenere conto del mercato siciliano e della capacità delle imprese siciliane, che non possono essere escluse a priori dagli appalti. Qualcuno dirà che così la pubblica amministrazione risparmia, io sostengo non sia vero, perché diverse volte le aziende Consip presentano tassi di ribasso più alti rispetto a quelli che offre il mercato locale”.
Secondo il Governatore, “il sistema Consip è stato creato per i grandi gruppi monopolistici del Paese. Un grande inganno”. “La Sicilia deve utilizzare una propria piattaforma informatica per le gare telematiche, affidata a un soggetto pubblico e non a privati e lo può fare – conclude il presidente – mediante Sicilia e-Servizi”.
Cosa ne pensa Baccei? “Concordo con il presidente – risponde a Livesicilia l’assessore – con il quale con piacere avrò nei prossimi giorni questa discussione, nel voler far crescere l’imprenditoria locale e questa indicazione ho sempre dato agli uffici. Ho sempre considerato la Centrale acquisti come strumento di politica industriale e non come strumento per risparmiare. Non sono certo contrario io che ho aiutato il Presidente a portare 2,2 miliardi di euro in più l’anno (il dato nasce dal confronto tra Iva e Irpef del 2014 con quella del 2017) alla Sicilia a non voler far crescere le imprese siciliane. Bisogna tuttavia fare le cose nel rispetto della legge: del codice degli appalti, della normativa comunitaria, della legge Bassanini che il presidente citava”.
Baccei entra nel dettaglio: ” La problematica delle piccole imprese è che spesso non sono in regola con le certificazioni antimafia, con il pagamento dei contributi, etc, per cui non possono partecipare a gare pubbliche indipendentemente dall’importo. Non sono poi favorevole e non si può attuare una forma di protezionismo delle aziende siciliane e non. Possiamo e dobbiamo aiutare le imprese siciliane a crescere, a diventare competitive. Se sono competitive in Sicilia sono competitive in Italia e al di fuori dell’Italia. Ovviamente molto diverse possono essere le soluzioni per le aziende di produzione di beni da quelle di servizi. Per le gare di servizi è giocoforza che il mercato sia un mercato locale. Per le gare di beni è ovviamente più complicato”.
“La famosa gara dei 30 milioni, che poi è una concessione, in linea con la legge statale e regionale, va proprio nella direzione di aiutare il territorio: consente di adottare una piattaforma di mercato (di quelle già in linea con codice degli appalti e direttive ANAC) facendola diventare di proprieta’ della Regione, ma soprattutto fornisce servizi a tre tipologie di soggetti:il personale della Regione, affiancandolo e formandolo; gli enti locali, per farli convergere, come prevede la legge nazionale, su una delle 35 Centrali di Committenza certificate (in questo caso quella della Regione Siciliana); i fornitori locali, per aiutarli a partecipare a gare elettroniche, supportandole nel verificare il rispetto dei requisiti. Infatti vero è che ora c’è già una società (Deloitte) per supportare la Cuc, ma solo per pochi mesi e con un ambito limitato. Considerate che secondo le proiezioni, per gestire i volumi di transato previsti, dovrà impiegare quasi 200 risorse per gestire quasi qualche migliaio di gare ogni anno. Stiamo parlando di avvocati, merceologi, informatici, etc. Penso che per gestire una cosa simile bisogna avere un approccio scientifico, capacità di programmazione e di gestione e la suddetta gara va proprio in questa direzione. Penso che la politica, proprio nel rispetto della legge Bassanini citata dal Presidente, possa fornire indicazioni strategiche, non definire quanti lotti, quanto sono grandi, o quali siano i requisiti di gara. comunque solo per chiarimento la Regione non ha mai adottato la piattaforma di Consip e non è previsto che la adotti”.
E il sistema informatico? “Sicilia e Servizi anni addietro ha già sviluppato una piattaforma acquisti che non è mai stata utilizzata e che ormai è completamente superata dalla normativa e dalle direttive Anac. Avevamo pensato di adeguarla ma costava molto meno rivolgersi al mercato.Sviluppare oggi in casa una piattaforma è anacronistico e comunque Sicilia e Servizi, non avendo sufficienti risorse per sviluppare dovrebbe rivolgersi al mercato, facendo una gara pubblica, che probabilmente sarebbe rivinta da una grande software house con sede fuori dal territorio siciliano”.
Baccei commenta anche i “calcoli’: “Le stime del presidente, fatte forse un po’ al volo e in maniera esemplificativa, rapportano un dato di volumi del Pil annuale con una dato di acquisti che invece è su più anni, per cui il rapporto non è corretto. Relativamente all’accentramento di competenze presso Assessorato all’Economia, ricordo che la Centrale Acquisti è stata costituita e incardinata all’Economia con la legge 9/2015, su proposta della Giunta. i sistemi informativi sono stati assegnati all’Economia con la finanziaria dello scorso anno. Da ultimo faccio presente che pe le gare inerenti alla Sanità l’assessorato competentee è quello alla Salute e non il mio”.
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