Centro storico, monito a Renzi |”In caso di sisma, città impreparata”

di

11 Settembre 2016, 05:14

2 min di lettura

CATANIA – In città è sentito come un problema, sì, ma futuribile. A cominciare dai comportamenti messi in atto dagli stessi cittadini, continuano per il quasi immobilismo delle amministrazioni, arrivando a scelte non proprio comprensibili di fronte a lui. Il rischio sismico, balzato a emergenza dopo i terribili fatti di Amatrice, è sempre stato uno spauracchio, almeno recentemente – anche perché, l’ultimo sisma di notevole entità è datato 1990, troppo lontano per essere ricordato da una città dalla memoria corta – tirato fuori a ogni occasione giusta ma mai, salvo appunto negli ultimi tempi, considerato un reale problema per una zona, quella etnea, dove la probabilità che si verifichi un terremoto devastante è alta.

Recentemente, su proposta del consigliere comunale Sebastiano Anastasi, l’aula consiliare ha approvato un ordine del giorno per impegnare i governi, a ogni livello, a dedicare attenzioni e risorse a Catania, per la messa in sicurezza delle abitazioni, mentre la Giunta, pochi giorni fa, su proposta del consigliere Lanzafame, ha approvato una delibera per agevolare i privati che intendano mettere in sicurezza le proprie abitazioni.

Ma, tanti altri sarebbero le problematiche in caso di forte sisma, a partire dalle vie di fuga e dalle aree di raccolta, le prime ostruite come le seconde e sulle quali occorrerebbero scelte coerenti da parte delle amministrazioni comunali. Almeno così la pensa l’Associazione Centro storico la cui presidente, sulla questione, scrive una lettera aperta al presidente del Consiglio Matteo Renzi, oggi a Catania per la chiusura della festa de l’Unità. La volontà espressa è “non fare la fine del sorcio”.

“Ci siamo abituati a fare prevenzione terziaria o oltre, tardiva, tralasciando la prevenzione primaria e secondaria. Oggi siamo tutti addolorati e preoccupati per il terribile terremoto del Centro Italia, ne parliamo su tutti i canali di informazione, progettiamo e poi, se tutto va per il meglio come spero, dimentichiamo e passiamo ad altro. Vivo a Catania, città ad altissimo rischio sismico, dove verrai nei prossimi giorni, e dove manca un piano di emergenza in caso di sisma, che preveda aree di raccolta e vie dì fuga.

Articoli Correlati

Anni fa, dopo ricchi finanziamenti per la prevenzione antisismica concessi alla giunta Scapagnini, fu avviato un piano di emergenza con la identificazione di aree di raccolta, che vennero segnalate da cartelli: i cartelli sono scomparsi, le aree sono state utilizzate ad altri fini, anche perché il piano era incompleto per chiare vie dì fuga ed altro. Ad oggi, noi cittadini non siamo informati su cosa fare in caso di emergenza e molte vie del centro storico, che nelle ore diurne vengono utilizzate per uscire dalla Città verso tangenziale ed aeroporto, la sera vengono chiuse ed utilizzate a fini commerciali, senza vie alternative definite per il traffico urbano, privato, pubblico e di emergenza. Credo che la situazione di Catania, sicuramente non unica in Italia, richieda particolare attenzione, se vogliamo prevenire e non soltanto piangerci addosso”.

Grazie per l’ascolto e buon lavoro

Daniela Catalano

 

Pubblicato il

11 Settembre 2016, 05:14

Condividi sui social