13 Settembre 2022, 19:05
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PALERMO – Nel centrodestra siciliano si giocano più partite sotterranee. Complici gli ultimi sondaggi disponibili, a quelle latitudini si parla già di assessori o se non lo si fa in modo esplicito lo si lascia intendere tra le righe. “A sciarra è sempre pa cutra”, si lascia scappare a taccuini chiusi un vecchio saggio di centrodestra nei giorni caldissimi della doppia campagna elettorale. Il pallino dei principali king-maker siculi rimane l’assessorato alla Sanità, poltrona ambitissima che nella “lista dei desideri” si colloca subito dopo quelle del Presidente della Regione e del presidente dell’Ars.
Un argomento bollente (di certo prematuro) che il candidato del centrodestra Renato Schifani si guarda bene dall’affrontare, ma che certamente sarà una delle maggiori grane da fronteggiare in caso di vittoria elettorale. Il criterio di massima rimane quello espresso dall’ex presidente del Senato: “No agli assessori tuttologi, sì a quelli politici che hanno competenza nel settore che saranno chiamati ad amministrare”. Sui tecnici ci sarà “un sì subordinato”: cioè a chi ha maturato un’esperienza politica. Il candidato alla presidenza mette le mani avanti (lasciando intendere che l’ultima parola spetterà a lui). Ma già il valzer delle dichiarazioni a mezzo stampa è partito. Ad aprire le danze era stato un paio di settimane fa il coordinatore azzurro Gianfranco Miccichè che in un’intervista a Repubblica aveva dichiarato: “Ci sono tante cose che voglio ancora fare. Mi spiace non essermi occupato di sanità, è quello che voglio fare in futuro”. Una dichiarazione sibillina se letta in concomitanza al proposito espresso nella stessa intervista di volere rimanere in Sicilia anche in caso di elezione al Senato
Sul tema è intervenuto recentemente un altro big del centrodestra siciliano: Raffaele Lombardo. L’ex presidente della Regione, su Live Sicilia, a domanda diretta (sulle intenzioni di Miccichè) risponde in modo altrettanto sibillino. “Dalla Sanità dipende la salute e la vita della gente. Sento che per ogni provincia ci sono due, tre assessori in pectore. Io credo che occorrerà individuare un tecnico di valore, uomo o donna, allergico agli interessi politici e non solo politici”. Una dichiarazione che potrebbe far pensare a Massimo Russo, nome avanzato da Lombardo in occasione delle trattative per individuare il candidato alla Presidenza.
“Al momento sono tutte fantasie pre-elettorali”, tuona qualcuno. E in fin dei conti è così, tutto dipenderà dai risultati delle liste e dal risiko della suddivisione dei metaforici territori (presidenza dell’Ars e assessorati) tra i vari partiti della coalizione. Molto dipenderà dai risultati di Fratelli d’Italia e di Forza Italia che hanno messo a punto vere e proprie corazzate elettorali. E chissà che la richiesta dell’ambitissima poltrona non passi anche da qui. E il pensiero corre a Ruggero Razza, attuale titolare della Sanità, che secondo qualcuno vorrebbe tentare il bis. Anche per questo il convegno sulla sanità, organizzato da Razza, che si terrà giovedì a Catania alla presenza di Nello Musumeci e Renato Schifani assume tutto un altro sapore. Che sia solo un modo per fare un bilancio di fine mandato? Forse, o forse no tenuto conto che il delfino di Musumeci non correrà né alle politiche, né alle regionali.
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13 Settembre 2022, 19:05