18 Dicembre 2018, 18:27
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PALERMO – “Adesso siamo in cinque a dormire qui, trascorrono la notte con noi altri tre uomini che ora hanno paura”. Sono le parole di uno dei senzatetto di piazzale Ungheria, da anni rifugio di chi vive in strada e ha realizzato il proprio giaciglio sotto i portici, proprio come aveva fatto Aid Abdellah, conosciuto da tutti come “Aldo” e trovato morto, ieri, con una ferita alla testa.
Di quella notte ricorda la paura per le parole pronunciate da un altro clochard: “E’ un uomo che dome sotto i portici che si affacciano su via Mariano Stabile, ricordo che si è avvicinato a me e al mio amico, era terrorizzato. Ci ha raccontato di aver visto un uomo armato di spranga che l’aveva minacciato. Ci ha detto che aveva già colpito un senzatetto che si trovava a pochi metri da lui e che si era poi allontanato. Non si trattava di Aldo, perché lui trascorreva la notte sotto i portici vicino al parcheggio, ma forse è stato quest’uomo ad aggredire anche lui”.
Il giovane clochard, con la paura negli occhi, spiega in un italiano perfetto, di vivere nella preoccupazione, di essere arrivato a Palermo tre anni fa dal Bangladesh e di non essere riuscito a trovare lavoro. “Molti di noi sono disperati, vivono per strada perché non hanno alcuna alternativa. Ma Aldo era diverso, lui aveva scelto di girare il mondo e quando si trovava qui in città col suo Helios, ne eravamo tutti felici”. I suoi occhi diventano lucidi: “Se quest’uomo con la spranga ha qualche responsabilità, deve essere subito rintracciato – dice -. Adesso anche chi dormiva in piazza San Francesco di Paola si rifugia qui, sotto i portici più lontani dal parcheggio. Sul pavimento, dove è stato notato quest’uomo dalla pelle chiara, ci sono pure tracce di sangue. Dobbiamo stare molto attenti”.
Nell’area indicata dal ragazza si trovano coperte abbandonate, un materasso, i muri sono sporchi. A terra, quelle tracce ematiche, secondo lui riconducibile ad una seconda aggressione avvenuta la notte in cui sarebbe stato ucciso Aldo: “Non sappiamo chi è rimasto ferito, non abbiamo sentito delle urla, ma qui è sempre successo di tutto. L’ambulante che vende accessori per cellulari pochi giorni fa è stato colpito con una pietra da un gruppo di ragazzi e molti di noi vengono insultati e infastiditi ad ogni ora del giorno e della notte”.
A ribadirlo è un altro senzatetto, un 45enne palermitano che da ieri sera dice di vivere nel terrore. “Dove dovrei andare? La mia vita è già allo sbando così. Pur non dando fastidio a nessuno veniamo presi di mira spesso. Ricordo ancora quello che alcuni balordi hanno fatto a Vito pochi anni fa: mentre dormiva gli hanno gettato addosso della benzina sulle mani e in faccia”.
In queste ore i carabinieri coordinati dalla Procura stanno passando ai raggi x le telecamere che si trovano nella zona e che potrebbero avere immortalato gli aggressori. Nel pomeriggio è stato sentito un serbo, anche lui senza una fissa dimora: sarebbe stato individuato proprio attraverso i video, esaminati frame dopo frame. L’autopsia sul corpo di Aldo è invece stata fissata per domani.
L’esame potrebbe fare emergere elementi fondamentali per far luce sul caso. Di certo c’è che ieri, non è stato trovato il cellulare del clochard, anche il suo portafoglio è stato trovato vuoto. Non c’erano nemmeno i pochi spiccioli che Aid Abdillah guadagnava facendo i ritratti per strada, aspetti che farebbero pensare ad una rapina sfociata nel sangue.
Nel frattempo, il sindaco Leoluca Orlando ha disposto che per il giorno dei funerali siano esposte le bandiere a mezz’asta negli uffici comunali. “Accogliendo la proposta fatta da diversi commercianti della zona – precisano dal Comune – il sindaco ha inoltre incaricato la Commissione Toponomastica di avviare le procedure per l’intitolazione dei portici ad Abdellah”. “Questa tragica morte – precisa il primo cittadino – ha suscitato grande emozione in città, così come tante manifestazioni di affetto. Ricordarlo e ricordarne la semplicità, la dignità e la delicatezza con cui ha vissuto a Palermo ci sembra un atto doveroso, che sono certo sarà condiviso da tanti.”
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18 Dicembre 2018, 18:27