08 Ottobre 2014, 19:16
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PALERMO – Olympiastadion di Berlino ore 22:33, è la finale dei Mondiali di calcio in Germania tra Italia e Francia. Sul dischetto del rigore si presenta l’ultimo tiratore scelto dal ct Marcello Lippi, il suo nome è Fabio Grosso e da lì a poco farà esplodere un’intera nazione spiazzando Fabien Barthez. Ma in quell’estate del 2006, fra infiniti caroselli di auto e tricolori sventolati ovunque, una città in particolare sentiva suo quel successo tanto attesa dopo gli eroi di Madrid del 1982. A Palermo, in quel caldo 9 luglio, non si festeggia infatti la Nazionale di Totti o Del Piero ma quella rosanero composta proprio da Grosso, Zaccardo, Barzagli, Barone e Luca Toni.
La favola fra la Nazionale e i giocatori del Palermo nasce proprio in quegli anni, nel primo triennio targato Lippi per intenderci, in concomitanza con la promozione in A della squadra a quel tempo allenata da Francesco Guidolin. Proprio gli ottimi risultati conseguiti dal tecnico di Castelfranco Veneto nella massima serie, con i rosanero che da neopromossi si qualificano addirittura alla Coppa Uefa, convincono il ct originario di Viareggio a convocare diversi giocatori del Palermo. Tutto paradossalmente ha inizio il 18 agosto del 2004 con una sconfitta per 2-0 contro i modesti islandesi. Quel giorno Luca Toni, bomber da 30 gol in serie B con i rosa, fa il suo esordio in maglia azzurra. Da quel momento l’attaccante di Pavullo diventerà il centravanti di riferimento per Lippi fino al successo nella finale di Berlino.
Toni, che fra il 2005 e il 2006 vola da Palermo a Firenze, rimane tutt’ora nella storia del club di viale del Fante per essere il primo giocatore rosanero ad aver segnato con la Nazionale al ‘Barbera’. In tanti ricordano infatti il gol del 2-1 che l’attaccante mise a segno contro la Norvegia sotto una curva Nord letteralmente impazzita. Da quel momento la ‘colonia’ palermitana in nazionale crebbe nel numero, fino a raggiungere le quattro presenze proprio alla vigilia del mondiale tedesco. Simone Barone, Andrea Barzagli e Cristian Zaccardo, anche se non titolari fissi, furono infatti i primi giocatori nella storia del Palermo a potersi fregiare del titolo di campioni del mondo. Nel cuore dei sostenitori del Palermo anche Fabio Grosso, che prima del mondiale firmò per l’Inter di Roberto Mancini, fu a tutti gli effetti un campione rosanero e, sopratutto per questo, al suo rigore decisivo contro la Francia l’urlo del capoluogo siciliano fu più forte di quello di tante altre città dello stivale.
A distanza di otto anni da quel fantastico gruppo azzurro non troviamo più giocatori del Palermo in Nazionale, complice le ultime deludenti stagioni condite da una cocente retrocessione. Sirigu e Darmian, talenti che come meteore sono passate dal ‘Barbera’, portano attualmente solo uno scialbo ricordo del rosanero fra i convocati di Antonio Conte per l’amichevole contro l’Azerbaijan. All’orizzonte si affaccia però la speranza di poter vedere nuovamente un ‘palermitano’ in azzurro. Andrea Belotti, attualmente attaccante dell’Under 21 di Luigi Di Biagio, ha infatti tutte le carte in regola per poter strappare una convocazione nella nazionale maggiore e chissà in futuro anche entrare a far parte delle spedizioni per Francia 2016 o Russia 2018.
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08 Ottobre 2014, 19:16