01 Agosto 2017, 12:13
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PALERMO – “Quante bugie su questa legislatura!”. Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone apre così, con un’esclamazione, l’ultima cerimonia del ventaglio della XVI legislatura siciliana e approfitta dell’incontro con la stampa parlamentare per “smentire la mole di attacchi che abbiamo ricevuto e che non sempre sono stati motivati”. “Non consentirò più a nessuno di dire che l’Assemblea regionale siciliana è un’istituzione inutile – ha alzato ancora i toni Ardizzone – perché i dati al consuntivo dimostrano che troppe delle cose che sono state dette sono false”. Il riferimento è soprattutto ai costi della politica, alla produttività del Parlamento, ai vitalizi. Il presidente dell’Ars più volte ha dovuto chiedere “scusa per i toni”, per via delle volte in cui ha alzato la voce durante la cerimonia mentre illustrava la sintesi di quella che è stata la legislatura che ha guidato in questi ultimi 5 anni.
“Dicono che questa legislatura non ha fatto nulla – prosegue Ardizzone – bene, io vi dico che abbiamo approvato 109 leggi finora, una in più della precedente legislatura: 61 di iniziativa governativa, 37 di iniziativa parlamentare e 11 di iniziativa mista”.
E sui costi della politica, Ardizzone è incontenibile: “Dicono anche che non abbiamo fatto nulla per tagliare i costi del Parlamento siciliano. Altre sciocchezze! Il costo dell’Ars è sceso del 12%, da 162,2 milioni a 143 milioni di euro. E se lo volete sapere dei 19 milioni tagliati, 14 milioni derivano dal taglio ai costi della politica, ovvero taglio delle indennità, dei vitalizi e provvedimenti simili”. La Sicilia, ha detto Ardizzone, è stata la prima regione in Italia a recepire il decreto Monti, “una grande riforma”. “Hanno detto che la Sicilia è la Regione che paga di più per assegni vitalizi. Non è vero! – afferma ancora con forza al microfono della sala stampa di Palazzo dei Normanni. – È il Lazio la regione che paga di più per i vitalizi, pure con trent’anni meno di storia alle spalle”. “L’unico gruppo che non ha votato il recepimento del decreto Monti fu proprio il Movimento 5 stelle”, ha sottolineato quindi il presidente Ardizzone “senza vena polemica, solo un dato di fatto”.
Ardizzone ha parlato anche di mafia tra i banchi di Sala d’Ercole. “Ci sono stati mafiosi seduti in questo parlamento. Non è la prima volta che lo dico. Ci sono stati e non so dire se ce ne siano anche adesso. Ci sono alcune cose sospette, quindi non ci metterei la mano sul fuoco”.
“Io ho le carte in regola, ho fatto sempre il mio dovere nel migliore dei modi possibili e non ho mai inseguito il facile populismo”, ha concluso Ardizzone. Il presidente di Sala d’Ercole ha anche ricordato che qualche tempo fa è stato accusato di essere andato oltre i propri compiti istituzionali per aver inviato una lettera ai segretari regionali dei partiti per invitarli a riprendere i propri parlamentari affinché si recassero in Aula per l’approvazione del Rendiconto e dell’assestamento di Bilancio. “Non è l’Istituzione che non funziona, non è Ardizzone che non lavora, sono i partiti che non esistono più, non esiste più la politica. C’è un problema di selezione della classe dirigente: su questo dovremmo riflettere”.
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01 Agosto 2017, 12:13