19 Novembre 2024, 17:07
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PALERMO – Un grandissimo risultato”, ha affermato il governatore, Renato Schifani, commentando la riduzione del disavanzo certificata dal Rendiconto approvato nel pomeriggio dalla Giunta.
Il governo, infatti, ha varato anche il rendiconto 2023 che segna una sensibile riduzione del disavanzo: dagli oltre quattro miliardi del 2022, si è passati a 897 milioni e 949mila euro.
“È stata una riunione di governo estremamente significativa per la storia dei conti della Regione”, ha detto Schifani che ha ringraziato l’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, presente nella conferenza stampa convocata oggi pomeriggio, e il suo predecessore Marco Falcone.
All’incontro con la stampa ha partecipato anche il Ragioniere generale Ignazio Tozzo.
“Da qui a qualche settimana arriverà in giunta regionale il bilancio consolidato – ha detto Tozzo – per potere così sbloccare concorsi e assunzioni”.
Per l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Dagnino, l’abbattimento di ben 3,1 miliardi del disavanzo della Regione, ora a quota 897 milioni di euro, determina un “impatto notevolissimo”. “Possiamo sperare di passare nel 2024 o nel 2025 dal deficit a surplus, significherebbe che la Sicilia entrerà nel novero delle Regioni virtuose”.
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per parlare di altri temi in agenda.
“Seguirò direttamente la manovra di stabilità, mi trasferirò per questo motivo all’Ars, così come ho fatto in occasione delle variazioni di bilancio – ha detto ancora il presidente Schifani -. Per noi approvare la manovra di stabilità entro l’anno è importante per non bloccare la spesa”.
“L’anno scorso l’obiettivo è stato centrato perché la manovra è stata approvata l’8 gennaio – ha proseguito il governatore – Quest’anno siamo avanti di tre giorni, siamo fiduciosi. Lavoreremo giorno e notte perché si possano trovare elementi di sintesi. Sono abbastanza fiducioso, perché ho una squadra che lavora bene al di là delle polemiche o pseudo polemiche. C’è una maggioranza estremamente compatta e ne sono fiero, penso che si possa continuare a lavorare bene in questi anni perché ci sono tutti i presupposti”.
“Sono pronto a collaborare perché si metta ordine anche con una norma-quadro che disciplini le regole di sussistenza dei requisiti per potere ottenere questi contributi. Potrebbe essere inserita nella finanziaria, certo da concertare col presidente dell’Ars e i partiti per avere una logica di riferimento”. Così Schifani, invece, si è espresso a proposito delle inchieste della Corte dei Conti e delle Procure della repubblica di Palermo e Siracusa sull’assegnazione dei fondi pubblici.
“Al Parlamento nazionale esisteva la cosiddetta legge mancia, i fondi venivano distribuiti in quota – ha aggiunto il governatore – Con quei fondi ho indicato il finanziamento delle caserme dei carabinieri di Chiusa Sclafani, San Martino delle Scale e la caserma della polizia a Corleone, somme destinate a realizzare infrastrutture. Quello era un sistema che funzionava, speriamo che si possa trovare un punto di sintesi, questa la mia è una idea”.
“Sono convinto che se l’elezione diretta nelle ex Province fosse approvata resisterebbe alla presunzione di incostituzionalità – ha poi aggiunto il presidente, intervenendo su un altro argomento ‘caldo’ – ma questo è fuori dal dibattito politico del governo. Su questo tema il Parlamento regionale è sovrano, ha deciso di differito le elezioni di secondo livello. Io tifo per l’elezione diretta al di là della costituzionalità o meno, perché la legge Delrio è fallita”.
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19 Novembre 2024, 17:07